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03. 05. 2024 23:24

Milano, all’ospedale Niguarda trapiantato il primo cuore artificiale

Il cuore artificiale di ultima generazione è munito di valvole biologiche e va a sostituire totalmente l'organo con funzioni molto vicine a quelle fisiologiche

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Intervento chirurgico rivoluzionario all’ospedale Niguarda, con il primo trapianto di cuore artificiale mai avvenuto in Lombardia. Il cuore artificiale di ultima generazione è munito di valvole biologiche e va a sostituire totalmente l’organo con funzioni molto vicine a quelle fisiologiche. Il nuovo dispositivo, che riproduce esattamente l’attività dell’organo originario e si adatta automaticamente all’attività fisica del paziente, è stato utilizzato nei giorni scorsi al Niguarda per trattare un malato di scompenso cardiaco grave con disfunzione del ventricolo sinistro e destro, da diversi mesi in lista d’attesa per un trapianto di cuore.

Trapianto cuore artificiale, l’equipe medica

L’intervento è stato eseguito con successo dall’equipe di Cardiochirurgia e Trapianto di cuore diretta da Claudio Russo, supportata dallo staff di Anestesia e Rianimazione cardiotoracovascolare diretto da Michele Mondino. Il cuore artificiale di nuova generazione sostituisce totalmente il cuore nativo che viene rimosso con un intervento cardiochirurgico in circolazione extracorporea.

ospedale niguarda
Ospedale Niguarda

Trapianto cuore artificiale: come funziona

Il dispositivo è formato da una camera ventricolare sinistra e una ventricolare destra, a differenza dei sistemi di assistenza Vad (Ventricular Assist Device) usati normalmente, che sono pompe a turbine miniaturizzate in grado di fornire un flusso sanguigno di tipo continuo (costante, senza una sistole e una diastole), con funzione di supporto pressoché esclusivo al ventricolo sinistro. Il nuovo cuore artificiale, con le sue 4 valvole biologiche che corrispondono alle valvole tricuspide, polmonare, mitrale e aorta del cuore nativo, è in grado invece di generare un flusso fisiologico di tipo pulsato, cioè con una pressione sistolica e una diastolica, come quello garantito in natura dal cuore.

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Trapianto cuore artificiale, un’operazione complessa

L’intervento per l’impianto del nuovo dispositivo è una procedura piuttosto complessa: richiede la totale rimozione del cuore nativo che viene sezionato a livello delle valvola tricuspide e mitrale. «La tecnica deve essere estremamente accurata per evitare qualsiasi rischio di emorragia», spiega Claudio Russo. Dopo avere completato le suture il sistema viene attivato, sospendendo la circolazione extracorporea. L’attivazione è di tipo elettromagnetico e l’energia, così come anche nei Vad, viene fornita tramite un cavo percutaneo che dall’esterno alimenta il sistema, totalmente alloggiato nel torace al posto del cuore nativo.

Trapianto cuore artificiale, una soluzione alternativa

«Si consideri che l’attesa media in lista ordinaria per trapianto di cuore in Italia è di circa 3 anni – dice Russo – e una tecnologia che mima da vicino la fisiologia cuore può aiutare a portare nelle migliori condizioni possibili i pazienti ad affrontare il trapianto. L’auspicio è che in un futuro prossimo l’impiego del cuore artificiale possa perfezionarsi e divenire una soluzione alternativa definitiva al trapianto di cuore, in particolare per quelle categorie di malati con disfunzione cardiaca biventricolare e con controindicazioni (per età o malattie associate) al trapianto di cuore».

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