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26. 04. 2024 09:49

I Modà di nuovo a Sanremo: «Paura superata. O quasi»

"Kekko" Silvestre parla a cuore aperto della sua depressione e aspetta i fan agli Arcimboldi

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Tra i ritorni più attesi della kermesse, i Modà hanno scelto il brano Lasciami per la loro quarta partecipazione sanremese. «Questo brano – racconta Kekko Silvestre – parla di quanto le debolezze possano celare un momento di rinascita. Spero possa aiutare chi lo ascolta». Il 2023 proseguirà, poi, con trenta show nei teatri italiani, di cui ben sei nella loro Milano, agli Arcimboldi.

I Modà tornano a Sanremo con Lasciami

Hai definito Lasciami come una delle canzoni più sincere mai scritte. Perché?
«Parla di un mio momento di vita molto delicato, triste, ma allo stesso tempo importante, perché mi ha aiutato ad arrivare a delle conclusioni mai raggiunte prima, su di me e sulla mia vita. A Sanremo ci sono sempre andato quando avevo qualcosa da dire e Lasciami ne è la fotografia perfetta».

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Cosa racconta?
«Dei miei problemi con la depressione, il male del secolo, ne sento ancora oggi tutte le conseguenze. Invece di reprimere tutto e di chiudermi a riccio, ho deciso di scriverne, trasformando tutto in musica. Non mi sento del tutto guarito, si sa che la depressione convive per molto tempo con chi ne soffre, ma sta a noi decidere di cambiare il punto di vista, per noi e per gli altri».

Per questo utilizzi un imperativo nel titolo?
«La depressione è entrata nella mia vita facendomi arrabbiare, ma poi mi ha aiutato a rendermi migliore, per certi versi. Ora le dico “lasciami”, per farmi tornare la persona che ero un tempo, forte, determinata, e vogliosa di fare. Sei mesi fa l’idea di portarla al Festival mi avrebbe fatto paura, oggi mi sento di affrontare questa paura».

Quindi è un Francesco diverso, più maturo?
«Sicuramente meno incosciente di prima. Era scontato per me, prima di tutto questo, salire su un palco e cantare, mi riusciva naturale. Oggi, invece, rappresenta una sfida. Quella di cantare questo pezzo con tutta la forza possibile, affinché arrivi a chiunque ne abbia bisogno. In tanti si sono chiesti perché mi fossi fatto vedere poco in questi ultimi mesi, ora lo stanno scoprendo».

Nasconde un messaggio importante, quindi.
«Prima me ne sarei quasi vergognato a parlarne in pubblico, lo avevo fatto solo ai concerti. Oggi la penso al contrario: parlarne vuol dire tendere una mano al prossimo».

Dalla vostra prima partecipazione nel 2005 la competizione sanremese è molto cambiata.
«A partire dal fatto che debuttammo dopo l’una di notte, per essere eliminati poco dopo. Oggi la categoria dei giovani è privilegiata, se così possiamo dire, avendo la possibilità di cantare molto prima. Sono contento per loro, perché essere giovani non è facile – e questo lo sappiamo – ed essere messi sullo stesso piano dei big è importante per la loro crescita».

Tre anni prima iniziava tutto, nella vostra Milano.
«Il 19 novembre del 2002 suonavamo all’Indian’s Saloon, locale alle porte di Milano, a Bresso. La prima proposta discografica arrivò con Ti amo veramente. Da quel momento avevo capito che sarebbe successo qualcosa di importante per noi».

Festeggerete i primi vent’anni di carriera con un lungo tour nei teatri. Come mai questa scelta?
«La cosa bella del teatro è l’acustica, qui si fa molta meno fatica rispetto a un palazzetto. Abbiamo scelto i teatri per darci una bella opportunità di fare qualcosa di diverso dal solito, ripartendo anche da un bagno di umiltà. Sarà, anche qui, una bella sfida, prima di tornare agli spazi più grandi, quelli che ci appartengono. Li annunceremo presto».

A MILANO
Mercoledì 29 marzo, mercoledì 5, giovedì 6 e martedì 11 aprile
Teatro degli Arcimboldi
Viale dell’Innovazione, 20
Biglietti: da 49 euro su ticketone.it

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