A due passi da corso Magenta, in uno slargo di via Brisa, la Torre Gorani è stato uno dei primi “soggetti” che abbiamo fotografato e raccontato. Il motivo è semplice: per anni l’abbiamo sempre vista con le impalcature, senza un cartello o un qualcosa che ne raccontasse la storia.
Torre Gorani: una storia tutta da raccontare
E’ stata “lei” a farci nascere la curiosità di volerne sapere di più. Nascosta in un angolo di Milano che pareva dimenticato, pieno di auto e di fango dopo ogni pioggia, ci siamo sempre posti la domanda, ma perché? Perché questa torre, con quello che rimaneva del palazzo di cui faceva parte, non era raccontata, sistemata, migliorata?
Per decenni questa parte della città è rimasta praticamente immutata: sembrava quasi che dopo la guerra, salvo ritrovare i resti del palazzo dell’imperatore, ai piedi della Torre (ed anche sotto, come poi è stato scoperto e valorizzato recentemente) non si volesse mettere mano ad un angolo della città fermo nel tempo, ma non sempre nel senso buono del termine. Eppure tutti sapevano cosa c’era, cosa si poteva trovare e cosa avrebbe voluto dire valorizzare questo luogo. Forse, è un qualcosa che la città ha capito recentemente.
Un nuovo interesse storico
In un certo senso, infatti, questo angolo di Milano racconta l’evoluzione che la nostra città ha avuto negli ultimi dieci anni: da spiazzo dimenticato ad un nuovo punto di interesse storico, archeologico.
A prescindere dai gusti personali su come o cosa sia stato costruito lì attorno, la Torre Gorani è finalmente tornata al suo splendore. I resti del portone di ingresso del palazzo, bombardato durante la seconda guerra mondiale e lasciato grosso modo nelle stesse condizioni per circa 50 anni, è stato prima smontato e poi rimontato nello stesso posto a ricordo di quel pezzo di città che non c’è più, ma che ogni giorno passando da queste parti, grazie alla Torre Gorani possiamo immaginare e ricordare con affetto.
