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04. 05. 2024 20:09

La milanese Bianca Seregni nella storia: «Ora il triathlon mi fa sognare»

Prima atleta azzurra da tre ori in tre gare di coppa del mondo. Mai nessuna come lei. E per le Olimpiadi…

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Enjoy every moment. È questo il motto di Bianca Seregni, 23 anni, triathleta milanese della DDS 7MP Triathlon Team. Bianca è reduce da una stagione straordinaria: tre ori in altrettante gare di coppa del mondo, un traguardo mai raggiunto da alcuna atleta azzurra.

Il record nel triathlon di Bianca Seregni

Prima del triathlon tanti anni di nuoto a livello agonistico. Quando hai capito che questa disciplina ti stava troppo stretta?
«Arrivata a 14 anni, il nuoto, che praticavo al centro sportivo DDS, ha iniziato a diventare pesante. Ero sempre al chiuso e tutto cominciava a diventare un po’ stressante. Tant’è che mi è venuta la nausea per l’acqua. Per questo mi sono fermata per un anno. Poi, all’inizio del 2016, ho cominciato a sentire la mancanza dell’ambiente acquatico, volevo riprendere, ma non in modo totalizzante come in passato».

Quindi?
«Un amico della DDS mi ha consigliato di provare il triathlon. Così ho iniziato a prendere confidenza alla Pro Patria. Stando a Milano, la mia fortuna è stata quella di poter scegliere. Prima Pro Patria, poi Stradivari Triathlon Team di Cremona e, infine, Raschiani Triathlon Pavese. Sempre lavorando con lo stesso allenatore, Marco Previtali».

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Come mai la scelta della DDS 7MP Triathlon Team e del coach Simone Diamantini?
«Nel 2019 ho preso il diploma al liceo linguistico e sono passata al professionismo. Marco, lavorando, non poteva più seguirmi. Così mi sono informata per trovare una squadra e sono andata a fare un colloquio con il direttore tecnico Diamantini. Il suo approccio al lavoro mi è piaciuto. Andare al DDS 7MP Triathlon stato naturale».

Un ritorno al passato. Come ti stai trovando?
«Decisamente bene. È un ambiente serio. E con Simone si è creato un bel legame».

Dopo le 2 vittorie in Cina, è arrivata quella in Giappone. Sei la prima e unica atleta italiana a vincere tre ori in una stagione…
«Vuol dire tanto. Per come ero partita, non lo avrei mai immaginato. Quest’anno ho iniziato in modo lento per un infortunio che mi ha fermata da maggio ad agosto. Poi, quando ho preso il primo oro, ho avuto una ripresa di fuoco. A ripensarci, conquistare un oro nell’ultima gara è stato favoloso».

Cosa ti ha detto il presidente della Fitri, Riccardo Giubilei?
«Lo vedrò a fine mese…».

Rispetto allo scorso anno, cosa credi sia cambiato?
«Sicuramente il focus, quindi più preparazione invernale dal punto di vista fisico e il lavoro che sto facendo con uno psicologo dello sport. Senza dimenticare un pizzico di esperienza in più. E, sì, tanta fiducia in me».

E rispetto alla prima parte della stagione?
«Certamente l’aspetto mentale».

Intanto sei inserita nel progetto olimpico…
«La pressione c’è, ma ci credo molto. Quest’anno, che è il secondo di qualificazione, ho preso tanti punti. Attualmente sono al ventesimo posto nel rank olimpico, la seconda italiana. E la qualifica si chiude a maggio 2024».

Un sogno per il futuro?
«Non ho dubbi: le Olimpiadi a Parigi».

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