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24. 04. 2024 02:43

È tempo di derby della Madonnina: Milan ed Inter si sfidano nella stracittadina n. 175

Rossoneri da un lato, nerazzurri dall'altro: si accende il derby della Madonnina

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Tutto pronto per il derby della Madonnina numero 175. Questa sera Milan ed Inter si affronteranno a San Siro con un unico obiettivo: vincere. I rossoneri hanno un primato da proteggere, mentre i nerazzurri hanno l’obbligo di dimostrare che lo Scudetto vinto nell’ultima stagione sia qualcosa di ripetibile anche quest’anno.

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ll derby della Madonnina parte da -7. Un dato che cambia le prospettive, rispetto al dover affrontare un distacco minore o addirittura una situazione di parità o vantaggio. A dieci punti, pur in una competizione maratona come è il campionato, la risalita sarebbe molto complicata. Particolarmente perché a fare la corsa di testa, rispetto a un anno fa, ci sono due squadre e non soltanto una. L’altra, il Napoli, ha un turno in casa con il Verona che potrebbe sfruttare per tentare la fuga. La caduta saprebbe di condanna quasi definitiva ai desideri di bis tricolore, con largo anticipo sui tempi.

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Vista dal tecnico

Tutte nozioni che Simone Inzaghi sa benissimo. È il suo primo derby di Milano, l’appuntamento che il fratello Pippo ha giocato per tanti anni con la maglia opposta. Adesso tocca a lui, al più piccolo. Quello che da allenatore sta provando a toccare con mano le soddisfazioni conosciute in famiglia più dall’altro Inzaghi, arrivato da calciatore alle vette italiane ed europee. L’Inter è la grande occasione, il derby una vetrina e una prova del nove. Qualche esame di inizio annata non è andata benissimo, soprattutto nelle grandi sfide. Sconfitta col Real, lo stesso con l’amata Lazio, pareggio beffa subito con la Juventus, un altro con l’Atalanta fallendo un rigore con Dimarco. Un po’ sfortuna, un po’ conseguenze del “work in progress”. È vero che il modulo rimasto quello di Conte, ma il cambio di filosofia è stato netto. Meno speculazioni, una maggiore propensione ad attaccare, cercando un equilibrio difficile tra le due fasi.

L’evoluzione

Rispetto a qualche settimana fa l’Inter sembra una creatura più stabile. Non subisce gol su azione da cinque partite consecutive, Handanovic ha raccolto la palla dalla rete solo su rigore (Dybala), punizione diretta (Thill) e indiretta (Traoré in Transnistria pochi giorni fa a risultato acquisito). Un netto cambio di passo nei numeri difensivi che non ha avuto effetti malevoli sullo score realizzativo, visto che l’Inter resta il miglior attacco della Serie A ed è andata a segno non solo coi soliti noti. Al contrario, a Empoli ha centrato il bersaglio con D’Ambrosio e Dimarco, con l’Udinese ci ha pensato Correa, lo Sheriff è stato punito dai primi gol stagionali di Brozovic e Sanchez, oltre a Skriniar. Questo è avvenuto perché il tecnico ha avuto fiducia nel gruppo, cambiando più volte uomini.

Pochi cambi

Stavolta il restyling avverrà con parsimonia. Perisic dovrebbe sostituire Dimarco a sinistra, Calhanoglu è pronto a raccogliere il testimone da Vidal a centrocampo (ma il cileno ha chance di conferma). Gli altri saranno gli stessi che hanno sbancato Tiraspol in Champions. Non è il momento degli esperimenti. È il momento delle certezze. Quelle che solo una formazione il più possibile consolidata può fornire. Insieme ai protagonisti trovati di volta in volta sarà fondamentale avere il contributo di chi il gol lo conosce da vicino: Dzeko e Martinez, una rete in due nelle ultime quattro partite. Il derby della Madonnina è l’appuntamento migliore per tornare a timbrare il cartellino.

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Il detto popolare afferma: «Il derby lo vince chi ci arriva da sfavorito». Il Milan, primo in classifica a pari merito con il Napoli a 31 punti prima di questo turno, è reduce da una settimana particolarmente dispendiosa e amara per il pareggio di Champions contro il Porto. A ciò va aggiunto che la stracittadina non ha particolarmente sorriso in questi anni: 6 vittorie nerazzurre, 3 pareggi e un solo successo rossonero nelle ultime 10 sfide di Serie A tra le due squadre. La nota lieta è che Stefano Pioli sa come vincere il match, dato che è l’unico allenatore su questa sponda del Naviglio ad averlo fatto in Serie A in questo arco temporale.

Stato di forma

L’inizio di campionato è stato a dir poco eccezionale per i rossoneri: 10 vittorie e un pareggio, ma anche 4 scontri diretti già affrontati dai quali sono arrivati ben 10 punti sui 12 a disposizione. L’ultimo esattamente una settimana fa, all’Olimpico contro la Roma di un grande ex interista come José Mourinho. Quello contro i cugini sarà il quinto big match in sole 12 giornate: se dovesse arrivare l’ennesima prestazione positiva, la salita potrebbe trasformarsi presto in pianura. L’unico punto di domanda è sulla tenuta fisica: dopo il secondo tour de force da 7 partite in poco più di 20 giorni, il Milan riuscirà a tenere botta viste anche le tante defezioni? Pioli non sembra preoccupato e continua a sottolineare come la squadra stia bene sia dal punto di vista fisico che mentale. Il derby della Madonnina sarà un crash test anche per valutare questo aspetto.

Turbo Rebic

I grandi assenti sono sicuramente Theo Hernandez e Mike Maignan. Il primo sarà squalificato a causa del cartellino rosso rimediato contro la Roma. Il portiere francese, invece, è tornato ad allenarsi sul campo dopo l’intervento chirurgico volto a riparare la lesione di un legamento del polso sinistro. Salterà il suo primo derby della Madonnina da rossonero, ma punta al rientro per la fine del 2021. Curioso il caso di Ante Rebic, dolorante alla caviglia dopo Milan-Hellas Verona, ma reduce dall’allenamento del venerdì svolto totalmente in gruppo. Non ci saranno Castillejo, Messias e Plizzari: i primi due puntano al rientro dopo la sosta. In dubbio Ballo-Touré, alle prese con un trauma contusivo alla caviglia. Dovrebbero essere in panchina, invece, sia Florenzi che Pellegri.

Le ambizioni

L’imperativo è confermare quanto di buono fatto nella scorsa stagione, ovvero il piazzamento Champions. Il mercato estivo e l’inizio di quest’annata, però, impongono l’esigenza di migliorare. Cosa significa migliorare un secondo posto? Undici anni dopo l’ultimo tricolore, il Diavolo sogna di riportare il tricolore nella Milano rossonera, strappandolo proprio dalla maglia dei cugini. Sognare costa poco, ma se i punti di distanza dovessero essere già 10 dopo 12 turni, con uno scontro diretto a favore, in via Aldo Rossi non potrebbero più nascondersi. Intanto le certezze si chiamano Kjaer, Kessie e Ibrahimovic, certo della titolarità. Da risolvere due ballottaggi: Kalulu o Ballo-Touré – in caso di suo recupero – sulla sinistra e Brahim Diaz, che se la gioca con Krunic per una maglia sulla trequarti.

 

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