5 C
Milano
24. 04. 2024 06:12

Gelindo Bordin e la “sua” Stramilano: «Una manifestazione che amo, il futuro azzurro è Yeman Crippa»

Dalla Stramilano all'oro olimpico di Seul 1988, parla Gelindo Bordin

Più letti

Il nome di Gelindo Bordin sarà per sempre legato alle Olimpiadi, con la storica medaglia d’oro conquistata nella maratona a Seul 1988, ma anche alla città di Milano, dove ha partecipato vincendola alla sua prima gara sulla distanza dei 42,195 chilometri. Non tutti ricordano però che il fenomenale atleta veneto nel 1987 prese parte anche alla Stramilano e, tanto per cambiare, la vinse. Per ritrovare un altro azzurro davanti a tutti si è dovuto aspettare il 2002 quando Rachid Berradi, nato in Marocco ma trasferitosi a Palermo all’età di 10 anni, infranse il monopolio keniano. Da allora, più niente, ma proprio Gelindo Bordin, trionfatore in carriera anche a Boston, si augura che questo tabù venga sfatato.

Gelindo Bordin torna alla Stramilano

Se le dico Stramilano, a cosa pensa?
«Sono legato a questo evento da grande affetto. Mi ha dato la possibilità di correre in una città meravigliosa, anche se non sulla mia distanza, ma anche di collaborare all’organizzazione, con tre aziende diverse, dopo aver chiuso la mia carriera agonistica ed essere entrato nel mondo del lavoro».

Che cosa rende questo evento così unico?
«Il suo modo di proporre lo sport. Coinvolge famiglie e grandi atleti, avvicina le prestazioni da record dei grandi campioni a chi vuole cominciare a fare atletica. Ci sono pochi eventi che riescono a coniugare questi due aspetti e solo la Stramilano con questi numeri. In cinquant’anni sono stati bravi a portare avanti questa corsa con messaggi positivi che fanno bene allo sport».

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Come sta l’atletica italiana oggi?
«Bene, anche se in specialità diverse da quelle in cui dominavamo ai miei tempi. Per quanto riguarda il mezzofondo ci sono comunque ragazzi giovani che stanno crescendo. Bisogna continuare così, perchè serve grande partecipazione per trovare nuovi campioni. La federazione italiana sta lavorando bene dal punto di vista tecnico, mettendo gli atleti di livello nelle condizioni migliori per vincere. Io faccio un grosso in bocca al lupo a tutti in vista dei Mondiali di quest’anno e delle Olimpiadi di Parigi del prossimo».

Che cosa pensa di Yeman Crippa?
«Credo che la maratona possa essere la sua distanza. Ha fatto bene sui 10.000, ma non ai ritmi dei migliori al mondo. Ha il fisico e l’appoggio leggero del maratoneta. Se riesce a prepararsi bene su questa distanza può anche riportare l’oro olimpico in Italia, magari nel 2028 visto che per il 2024 penso sia ancora presto».

Si può vincere sia in pista che su strada?
«Oggi è molto più complicato di una volta. Un tempo alcuni, seppur pochi, riuscivano a centrare medaglie in entrambe le specialità. Oggi invece bisogna specializzarsi. Io facevo cross ma più che altro per prepararmi. Bisogna trasformare la macchina del proprio corpo per renderla potente e resiliente».

In breve

FantaMunicipio #27: quanto ci fa bene l’associazionismo cittadino

Pranzi, musica, poesia, arte, intrattenimento, questionari, flash mob e murales: tutto all'insegna dell'associazionismo cittadino e delle comunità che popolano...