Aspettando il Giro d’Italia 2020, Bugno: «Che fascino, il rosa»

giro ditalia 2020
giro ditalia 2020

Qualche anticipazione è già arrivata, quasi fosse una serie tv per la quale c’è l’attesa di inizio stagione. Anche il Giro d’Italia 2020 funziona così: quando si avvicina la data della presentazione, il rischio per gli organizzatori è che parta qualche spiffero. Ufficialmente il percorso verrà presentato domani a Milano (alle 16.50 dagli studi Rai) ed è quel che Rcs Sport ha risposto a chi chiedeva conferme, ma determinate indicazioni sembrano trovare conforto nella realtà.

 

Innanzitutto, ma questo si sapeva da tempo, si partirà dall’estero. Sarà infatti l’Ungheria a dare il battesimo alla corsa. Quindi l’Italia, a quanto pare partendo dal caldo della Sicilia per risalire via via fino al Nord e alla cronometro finale di Milano dell’ultima tappa. Nel 2020 cadrà anche il trentennale dalla vittoria di un grande campione italiano, Gianni Bugno, uno dei simboli del ciclismo italiano, capace di trionfare sia negli appuntamenti da un giorno che nelle grandi corse a tappe.

Bugno, per quel che si è saputo finora che Giro sarà?
«Intanto sarà un percorso che interesserà tutta l’Italia, pur partendo dall’estero e questa è già una buona cosa».

Lei è favorevole a questa idea di andare oltre confine?
«Bisogna guardare le esigenze degli organizzatori, oltre a motivare i corridori col montepremi. L’intento è quello di creare un evento sempre più spettacolare e ci sono anche delle esigenze tecniche. È chiaro che non è facile per i corridori organizzarsi in trasferte così».

C’è speranza di rivedere un italiano in rosa a fine corsa dopo Nibali nel 2016?
«Sicuramente c’è. Proprio Nibali, qualora dovesse confermare la sua presenza, credo si giocherà le sue carte. Bisognerà vedere i programmi. Abbiamo anche Aru e dei giovani promettenti, per cui speriamo di giocarci le nostre carte».

La presenza delle Olimpiadi può cambiare le intenzioni dei corridori?
«Quello, ma anche il Tour e il Mondiale. A ridosso di agosto e settembre dovranno organizzarsi. Il Giro è in calendario quattro settimane prima del Tour».

Crede sia ancora possibile realizzare una doppietta Giro-Tour?
«L’anno prossimo, in particolare, non sarà facile. È necessario tenere alta la condizione per tre mesi e in più il Giro d’Italia sarà duro fin dall’inizio. Starà alle squadre mettere insieme un programma per essere competitivi, ma servirà grande organizzazione».

Lei era un corridore in grado di eccellere in un giorno o nei grandi Giri. Crede ci siano ancora profili del genere?
«Valverde lo fa. Anche Roglic, lo stesso Nibali mi sembra abbia dimostrato di sapersi destreggiare in entrambe le situazioni, basta vedere il palmares. È un campione».

Il Giro, 30 anni dopo il suo successo, mantiene ancora inalterato il suo fascino?
«Il Giro ha sempre fascino. Quando si parla di Giro si parla d’Italia. Ha un’attrazione che rimane invariata nel tempo. Cambiano le persone ma è sempre lo stesso».

Cosa ricorda di quella vittoria?
«Sono passati parecchi anni. Sono cose che rimetti nel cassetto e chiudi».

Gran finale a Milano
La corsa rosa terminerà il 31 maggio con la crono all’ombra del Duomo
Secondo le prime anticipazioni sul percorso del Giro d’Italia 2020, la corsa rosa del prossimo anno sarà molto impegnativa. Dopo il via dall’Ungheria il 9 maggio per le prime tre tappe si ripartirà dal sud, Sicilia, Calabria e Puglia, con sprint per velocisti alternati alle prime salite. Nella Pinzolo-Laghi di Cancano faranno capolino Passo del Tonale e Mortirolo. Il gran finale tornerà a Milano per una cronometro di 15 chilometri prevista il 31 maggio.


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