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20. 04. 2024 16:49

Marta Amani, la nuova scuola milanese dell’atletica under 20: «Si vince con sacrificio, umiltà e resistenza»

L'atleta ci crede e vince: «È il mio stile di vita»

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Ha solo 18 anni e un futuro radioso davanti a sé. Marta Amani, mamma milanese e papà della Costa d’Avorio, è l’Italia di oggi che vince e convince: quell’Italia multietnica, che conquista il bronzo mondiale Under 20; lei che, originaria di Villa Cortese, alle porte di Milano, frequenta il liceo scientifico Tosi di Busto Arsizio città di Carlo Speroni, 12 volte campione italiano assoluto tra mezzofondo, fondo e cross. E Marta, quest’anno, ha fatto suo proprio il Premio Carlo Speroni, giunto alla cinquantesima edizione. Il riconoscimento è stato ufficialmente consegnato alla saltatrice e velocista del CUS Pro Patria Milano, di norma impegnata nel salto in lungo, nei 100, 200 e 400 metri, dal Panathlon Club Malpensa.

Marta Amani, la Milano Under 20 che vince

Marta Amani, cominciamo dalla fine e da questo premio.
«È un premio importante per me e per l’atletica tutta, che ora è vista con occhi diversi: questo sport ci insegna l’umiltà, il sacrificio, la resistenza».

Al liceo frequenta il quarto anno e ha tutti 9 e 10: si può unire sport e studio, dunque.
«Richiede sacrificio e qualche rinuncia. Ma sono disposta a farlo, è il mio stile di vita».

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Materia preferita?
«Matematica. E anche all’università vorrei scegliere matematica o tutto al più fisica».

Il suo sogno d’atleta?
«Sarà banale, ma migliorare sempre più. E partecipare alle Olimpiadi 2024. Se non riesco, a quelle del 2028».

E nella vita cosa vorrebbe fare?
«Un lavoro che possa unire le mie passioni e quello che ho imparato dallo sport».

Vale a dire?
«Mi piacerebbe fare qualcosa nell’ambito della ricerca, voglio migliorare la società».

Passo indietro, lo sport: amore atavico?
«Per forza. Mia mamma è Marina Favaro, già in nazionale azzurra sui 400 metri…».

E dove si allena?
«Mi alleno nella Cus Pro Patria Milano al campo sportivo di Magnago, cinque volte a settimana per due ore al giorno».

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