Il Palasharp di Milano, l’emblema di speranze e progetti infranti, si trova nuovamente al centro di una situazione difficile. Il fallimento del suo restyling per le Olimpiadi invernali del 2026 si conferma come un duro colpo per la città di Milano. Un progetto inizialmente stimato a 18 milioni di euro ha visto un’escalation di costi fino a quasi 46 milioni, portando alla rinuncia dell’operatore Ticketone-Mca Events e lasciando il Comune alla ricerca di nuovi investitori o, in ultima istanza, alla vendita dell’impianto.
La storia del Palasharp di Milano, un tempo la casa di sport e concerti
La storia travagliata del Palasharp di Milano, un tempo fulcro di eventi sportivi e concerti, ha preso una svolta inaspettata con la decisione di Ticketone-Mca Events di ritirarsi dal progetto di ristrutturazione. Il Comune di Milano, sotto la guida dell’assessorato allo Sport di Martina Riva, ora si trova a dover valutare piani alternativi e potenzialmente, a causa di problemi legali e ricorsi, ad affidare il progetto a Forumnet, parte del gruppo Cabassi.
Una struttura abbandonata dal 2012
Il Palasharp, una struttura abbandonata dal 2012 e inizialmente destinata a ospitare le gare di hockey su ghiaccio femminile di Milano-Cortina 2026, rappresenta un enigma per la città. Nonostante le speranze di riqualificazione, il Comune si confronta con l’ardua realtà di costi insostenibili e la mancanza di un consenso economico con i partner privati.
Trasformare il Palasharp di Milano nella casa del tennis
In questo contesto di incertezza, permetteteci di far emergere una proposta intrigante: trasformare il Palasharp nella nuova casa del tennis milanese e non solo, sfruttando l’onda del successo del talentuoso tennista Jannik Sinner. La visione è quella di creare un polo tennistico all’avanguardia, un centro che possa attrarre appassionati, atleti emergenti e competizioni internazionali, offrendo così una nuova vita e identità a questo storico impianto. Magari con l’appoggio della federazione italiana, per creare un vero e proprio centro federale.
Tanti nomi e tante finalità
Il Palasharp, originariamente una tesostruttura temporanea eretta nel 1986 dalla famiglia Togni, ha visto nel corso degli anni diversi cambi di nome e sponsorizzazioni. Da PalaTrussardi a PalaVobis, da PalaTucker a Mazda Palace, e infine PalaSharp, la struttura ha ospitato eventi storici e si è affermata come un simbolo della cultura milanese.
Ora, di fronte a questa svolta cruciale, Milano si trova di fronte a una scelta significativa: vendere un pezzo della propria storia o reinventarlo come un moderno epicentro sportivo. La decisione non sarà semplice, ma il potenziale di rinnovamento e rivitalizzazione del Palasharp come cuore del tennis a Milano potrebbe segnare l’inizio di un nuovo capitolo entusiasmante per la città e i suoi abitanti.