Sofia Ferrarini: «Vinco a karate grazie a papà»

sofia ferrarini
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Karateka, milanese, giovane (classe 2001) e vincente: Sofia Ferrarini è reduce dal trionfo ai Campionati Italiani Juniores di Ostia, specialità Kumite. Buon sangue non mente: papà Massimiliano (con lei nella foto, ndr) è stato a sua volta un grande karateka ed oggi è il suo allenatore.

«Non è un’emozione da tutti i giorni salire su un palco – le sue parole dopo aver ritirato il premio in occasione della 22ª edizione de Il Re è nudo –: mi sono anche un po’ vergognata perché non lo sapevo, hanno voluto farmi una sorpresa». Karateka, ma timida: «È abbastanza difficile conciliare lo studio e lo sport – ammette –, spesso manco da scuola ed è dura recuperare le lezioni perse».

Quel che è certo è che la sua è una storia d’insegnamento per molti altri giovani: «Ho iniziato quando avevo cinque anni, mio papà mi ha cresciuto in palestra e sapevo di poter arrivare in alto. Il mio rapporto con lui? Capita che si litighi, ma alla fine si fa pace. Resta il mio modello, la mia fonte di ispirazione, anche a livello tecnico».

Il suo percorso di crescita è cominciato nel 2014, con l’esordio al torneo internazionale di Lignano Sabbiadoro chiuso al secondo posto. Di lì a qualche mese, la vittoria di Sarnico l’ha lanciata nell’Olimpo con il titolo di campionessa d’Italia del 2015.

Ora è arrivato il titolo italiano juniores, specialità Kumite, difendendo i colori del Judo Club Milano: «Non mi aspettavo di vincere, tra l’altro in una categoria difficile. Venivo da risultati non molto positivi, come la Coppa del Mondo a Cipro. Mio padre mi ha tranquillizzato e supportato anche il giorno della gara con lavori appositi, è andata bene».

Un successo che fa ben sperare anche per il futuro. Ma qual è l’obiettivo concreto di Sofia Ferrarini? «Sogno di entrare in un gruppo sportivo, magari le Fiamme Gialle. Come papà. Ora, dopo aver conquistato questo titolo italiano, dovrei partire per il Mondiale. Spero di ottenere un bel risultato anche lì».

Peccato che le Olimpiadi siano al momento solo un miraggio: «Per Tokyo 2020 sarò troppo giovane per partecipare e nel 2024 il karate è stato di nuovo tolto dai Giochi. Speriamo nel 2028…».


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