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26. 04. 2024 12:22

Troppo forte, ma mai quanto la burocrazia del basket: la storia di Samuele Sulla

La FIP non concede deroghe a un giovane, promettente cestista lombardo per continuare a giocare con i più grandi

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Samuele Sulla ha 11 anni. E gioca a basket da quando ne ha 6. Una passione profonda, accentuata dal talento dimostrato in campo. L’anno scorso, con il gruppo di due anni più grande del Vivisport Landriano nel quale militava da cinque stagioni, ha vinto il campionato Under 13 Silver guadagnandosi il diritto di disputare, quest’anno, il torneo di livello superiore. Il Gold. Fin qui tutto lineare, ma non per il regolamento, che impedisce a un ragazzo di due anni sotto età di giocare in un campionato Gold.

Samuele Sulla, una lunga “battaglia”

La famiglia, supportata da coach Giovanni Noli (ex giocatore di Serie A) e dalla società, ha fin da subito preso contatti dapprima con la FIP Lombardia e a seguire con il settore nazionale, arrivando al ct della Nazionale Gianmarco Pozzecco e al presidente Gianni Petrucci, ricevendo sempre risposta negativa alla richiesta di deroga.

«All’inizio hanno detto che avrebbero preso tempo, poi hanno cambiato versione spiegando che si sarebbero attenuti al regolamento – racconta Marianna Crispo, mamma di Samuele –. Mio figlio ha una passione enorme tanto che, non potendo più giocare con la vecchia squadra, li va comunque a vedere saltando pranzi con nonni e parenti, mischiandosi tra i genitori degli ex compagni con indosso la tuta della società, alla quale è profondamente legato». «C’è stato il rischio che smettesse, perché demotivato», ammette il presidente del Vivisport Landriano, Graziano Mennella.

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Samuele Sulla, la situazione

Samuele Sulla sta giocando con la squadra Under 13 (un anno più grandi) dominando ogni partita e segnando tra i 40 punti e i 50 punti. Risulta evidente, a genitori coach e società, che il ragazzo meriterebbe spazio con i più grandi, con cui è stato fino alla passata stagione. Finché il regolamento glielo permetteva. Dal canto suo, la FIP tiene fede a un regolamento chiaro: il campionato Gold prevede che possano giocare ragazzi di massimo un anno sotto età, nel Silver sono ammesso quelli di due anni più piccoli.

In tal senso, le parole del presidente del comitato regionale Giorgio Maggi, tratte dal carteggio con famiglia e società, chiariscono: «La deroga richiesta non è di semplice soluzione poiché investe sia il settore Minibasket che il Settore Giovanile. Concedere l’autorizzazione significa aprire la strada ad altre eventuali richieste, a quel punto difficilmente negabili. Il caso specifico non è tra l’altro classificabile tra quelli speciali poiché il ragazzo può giocare nel campionato Under 13 (nel quale sarebbe comunque sotto età), al quale la società è regolarmente iscritta».

Giovanni Noli ha visto crescere Samuele Sulla: «Il problema principale è che il basket ha regole vetuste, che non permettono a un ragazzino bravo di giocare con i più grandi. Io, quando avevo 14 anni, giocavo in Promozione. Si poteva fare. Lui l’anno scorso poteva giocare, si è guadagnato l’accesso al Gold, ma per cavilli burocratici ci va di mezzo il nostro amato sport, che è già in affanno e non dovrebbe perdere l’occasione di far crescere ragazzi con qualità. E non riguarda solo noi, ma tanti».

Andrea D’Alonzo, allenatore e responsabile del Settore Giovanile della Tumminelli Romana Basket, storica società meneghina, sottolinea come il regolamento sia quello: «Ci sono casi come quello di Sulla, per cui uno molto precoce e forte potrebbe stare nel Gold. Diciamo che ci sta chiedere la deroga, ma ci sono reali possibilità che venga concessa solo in caso di roster ridotto a disposizione, il che renderebbe a quel punto fondamentale la presenza di un giocatore in più, anche se di due anni più giovane».

«La verità – continua D’Alonzo – sta nel mezzo: da un parte io, allenatore o società, dovrei avere la possibilità di costruire la mia squadra Gold con i ragazzi migliori; dall’altra, quando i ragazzi sono ancora piccoli, è più importante far giocare tutti. Motivo per cui è stata inserita questa regola nei campionati Gold, dove tendenzialmente il livello tecnico e fisico sale».

In definitiva, «inserire un ragazzo, seppur forte ma così giovane, in un gruppo più grande, può togliere spazio a un compagno della classe di riferimento».

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