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24. 04. 2024 14:40

Rossella Migliaccio, il guru dell’immagine: «Armocromia come terapia d’immagine»

La guru Rossella Migliaccio detta le regole cromatiche per ogni palette oltre la moda: «È un lavoro in cui non ci si improvvisa»

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Napoletana di origine e milanese di adozione, Rossella Migliaccio rappresenta il nuovo guru della consulenza d’immagine che permette alle donne del nuovo millennio non solo di vestirsi bene, ma anche “in palette“: questa è l’arte dell’armocromia, la nuova scienza dei colori messa a punto nell’Italian Image Istitute da lei fondato. Quattro stagioni per quattro caratteristiche cromatiche naturali, così Rossella Migliaccio racconta come risaltare la propria immagine, in occasione dell’ultimo Festival delle Serie Tv milanese.

Alla scoperta dell’armocromia con Rossella Migliaccio

Come possiamo scoprire la nostra “palette”?
«Mediante il sottotono della pelle, occhi e capelli si riesce ad individuare la palette dei colori più in grado di valorizzare la nostra immagine e non riguarda solo l’abbigliamento, ma anche make-up e accessori. La si suddivide in quattro gruppi, riconducibili alle stagioni: Spring, Summer, Autumn e Winter».

Quando nasce questa pratica?
«Affonda le radici quasi un secolo fa, all’epoca del passaggio dal bianco e nero al colore ai tempi delle star hollywoodiane. Però è negli anni Ottanta che diventa un vero fenomeno in America ed oggi, finalmente, se ne parla anche in Italia».

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Come si è avvicinata a questo mondo?
«La mia è una formazione che parte dal campo dell’editoria della moda e della pubblicità, dove ho passato parecchi anni di “gavetta” e poi a Londra ho ottenuto una certificazione come consulente di immagine. Questo è un lavoro in cui non ci si improvvisa, andrebbe chiarito subito».

Ovvero?
«Non bastano alcune formule imparate a memoria, come in parecchie professioni vale l’esperienza. La stessa che mi ha permesso, dopo tanti anni di consulenze private, di fondare il primo istituto italiano di consulenza di immagine, una vera e propria scuola divenuta ancora più “pop” grazie al potere mediatico dei social».

E l’ha sorpresa?
«Molto. Spesso chi mi segue mi chiede cosa facessi prima di tutto questo, non sapendo che la professione di consulente di immagine esisteva anche prima di Instagram. Questo spiega quanto sia importante il ruolo dei social oggi per un campo che era decisamente di nicchia un tempo».

La svolta quando è arrivata?
«Quando ho iniziato ad insegnare il mestiere. Molti me lo avevano sconsigliato per paura, poi, di vedermi derubata delle mie conoscenze, invece la generosità paga perché insegnare è stata la base necessaria per fondare, poi, il mio istituto. Molto spesso in questo lavoro ci si vede come competitor, al contrario lo scambio è necessario».

Su Instagram (@rossellamigliaccio_, ndr) aiuti quotidianamente migliaia di donne.
«L’armocromia è divenuta ormai una terapia di immagine. Alla domanda “Quale palette sei?” o “Quale stagione sei?”, ormai ogni donna dovrebbe saper rispondere. E, se applicata bene, è l’arma in più anche per sentirsi bene con il proprio corpo».

Vale anche per gli uomini?
«Non si direbbe, ma interessa molto anche l’universo maschile. Il loro atteggiamento spiazza perché risultano più bravi rispetto alle donne: una volta conosciuta la loro palette, sono più ligi nel rispettarla. Noi donne, spesso, ci fissiamo su un capo perché lo abbiamo visto indossato da un’attrice famosa e quindi ci ostiniamo ad averlo pur sapendo che è non in palette. Ci complichiamo la vita, insomma».

Possono sbagliare palette anche le star più?
«Purtroppo sì. E ne ho visti molti di errori sugli ultimi red carpet. Questo succede perché il processo di un outfit ha diversi livelli decisionali, partono dal brand fino allo stylist, ma l’ultima parola spetta alla celebrity».

Chi, al contrario, non ne sta sbagliando una?
«Zendaya e Timothée Chalamet: hanno alle loro spalle un gruppo di lavoro professionale che narra il personaggio attraverso uno stile riconoscibile e forte».

Accanto allo stylist, quindi, serve avere una consulente armocronista?
«Assolutamente. Sarebbe utile conoscere la propria palette per non rischiare di sbagliare, affidarsi solo allo stylist non sempre può bastare».

Quali sono le tendenze dell’autunno?
«Piuttosto eterogenee. La moda, a mio parere, non deve imporre nulla, ma essere un campo in cui saper prendere spunti interessanti. Se quest’anno viene proposto il verde, sarebbe meglio scegliere la tonalità che più si avvicina alla propria palette».

Un consiglio per ogni stagione?
«Se consideriamo un must have dell’autunno, opterei per un capospalla nero o blu notte per le Winter, grigio o lavagna per le Summer. Le Spring non possono fare a meno del color nocciola e del royal blu, mentre alle Autumn consiglierei le tonalità cammello o panna, ma anche ruggine e verde oliva».

 

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