Il Camper Milano del Niguarda, utilizzato come centro antitubercolare mobile per l’assistenza agli ospiti con fragilità sociali e sanitarie dei centri milanesi, è stato convertito negli ultimi mesi per fronteggiare l’emergenza coronavirus. A bordo un’equipe specializzata in malattie respiratorie: da fine aprile si reca quattro volte alla settimana nei dormitori per i senza fissa dimora e nei centri di accoglienza per migranti e richiedenti asilo.
L’attività. «Ad oggi il bilancio è di oltre 1.500 test sierologici e tamponi effettuati a circa 970 ospiti e 125 visite specialistiche – racconta Matteo Saporiti, pneumologo in prima linea nel progetto itinerante -. In un primo momento abbiamo raccolto tutte le informazioni dettagliate sullo stato di salute degli ospiti da febbraio a oggi, in modo da capire se avessero manifestato sintomi riconducibili al Covid-19, successivamente abbiamo effettuato tamponi e test sierologici a tappeto e chi risultava ancora positivo veniva sottoposto a una radiografia toracica prima di trascorrere le due settimane obbligatorie di quarantena nell’hotel Michelangelo di Milano».
La percentuale di positivi riscontrata nei centri è stata di circa il 10 per cento. Il 37% dei casi esaminati invece risultava già aver sviluppato sufficienti anticorpi al Covid. Inoltre gli ospiti si sono sempre dimostrati collaborativi con i medici del Camper. «Solo pochi si sono mostrati diffidenti per retaggi culturali o altre paure – aggiunge Saporiti – mentre la maggior parte ha capito di aver usufruito di un servizio che nemmeno a tutti i cittadini italiani è stato garantito».