Il sondaggio di biciclima.org misura l’utilizzo delle bici a Milano e nei comuni italiani. Daniele Federico, uno degli ideatori di Biciclima assieme a Rémi Jaboeuf, commenta i risultati appena pubblicati, che evidenziano punti di forza e criticità anche di Milano.
In bici a Milano? Ecco quali sono i risultati del sondaggio di BiciClima
Come è nato questo progetto?
«L’idea è nata da Rémi che ha preso spunto da progetti già esistenti in Europa come Barometre Velo in Francia. Si voleva creare un database rispetto a quanto gli italiani utilizzino il mezzo bici comparandolo con altri mezzi di trasporto, e capire quanto sia sicuro e conveniente spostarsi con la bicicletta in Italia».
Come vi siete mossi?
«Abbiamo contattato diverse associazioni che si occupano di mobilità sul territorio italiano e tramite passaparola e newsletter dedicate, abbiamo iniziato a diffondere il sondaggio per ottenere le risposte».
Su quali parametri si basa il sondaggio?
«E’ diviso in sei macro categorie quali cito sicurezza, comfort e infrastrutture e per ogni domanda vi è un punteggio da 1 a 6, per cui la soglia per la sufficienza era un voto superiore a 3».
E quali risultati ha ottenuto Milano in confronto ad altre città italiane?
«Milano è in linea con il dato nazionale che evidenzia come nessun comune italiano abbia ottenuto la sufficienza, Bologna con una media del 3 è stata la più alta. La categoria che ha ottenuto più voti favorevoli è quella delle infrastrutture, ciò dovuto soprattutto al servizio capillare di bike sharing in città. Quella invece che ha avuto voti più bassi è la categoria sicurezza».
Credi che davvero ci sia un problema sicurezza per i ciclisti a Milano?
«In realtà dai dati che abbiamo non vi è un aumento degli incidenti, ma sicuramente la percezione del pericolo da parte dei cittadini è aumentata. Bisogna anche pensare che rispetto a qualche anno fa vi sono molte più persone che utilizzano la bici in città e ciò può portare a una crescita del numero di incidenti».
Ultimamente a Milano si sono creati due fronti opposti tra chi usa l’auto privata e chi la bicicletta. Cosa ti sentiresti di dire sulla difficile convivenza tra i due mezzi sulle nostre strade e le polemiche scaturite dalle nuove ciclabili?
«Credo che in generale l’Italia sia un Paese conservatore, che faccia fatica ad accettare i cambiamenti, ma bisogna rivedere un modello di mobilità che ormai non è più sostenibile. Alle volte anch’io sono costretto d utilizzare l’auto, ma quando possibile cerco sempre di usare la bicicletta perché fa bene per l’aria che respiriamo e per la nostra salute».