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04. 05. 2024 23:23

Con Bendicion Boro si presenta a Milano: «Diamo fiducia al reggaeton»

L'artista torinese parla del suo primo album che presto arriverà in città

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Con Bendicion (EMI Records) Boro presenta il primo disco che arriva dopo 310 milioni di stream in rete: Delincuente, Coco Chanel e Cadillac sono solo i primi singoli estratti, ai quali si aggiungono altri inediti, come racconta l’artista torinese. «In questo disco esce, oltre a Boro, Federico. Nell’intro Everyday e in Oh mama si sente tutta la parte più introspettiva».

Bendicion il primo album di Boro: «Presto lo presenterò a Milano, la città in cui sto realizzando il mio sogno»

Perché questo titolo?
«Per la vita che faccio mi sento benedetto (dallo spagnolo “benedizione”, ndr) e, per questo, sento la necessità di ringraziare il destino. Qui affronto diverse tematiche, tutte in salsa urban latin».

Il reggaeton, il tuo campo, spesso è considerato solo un genere estivo.
«È la sonorità ad essere associata all’estate perché molti cantanti pop, in quel periodo dell’anno, utilizzano queste ritmiche. In Italia il reggaeton non viene preso sul serio, non ha la cultura che meriterebbe di avere».

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Eppure al Festival di Sanremo si sono aperte diverse porte.
«Far partecipare Fred De Palma o Elettra Lamborghini può aver aiutato questo genere, ma non basta. Merita di essere rispettato come forma di espressione che, da sempre, all’estero tratta (anche) di temi sociali e sensibili. Il reggaeton ha la stessa storia di rivalsa sociale del rap, anche nei testi: mi ha insegnato che si possono trasmettere messaggi impegnativi anche con leggerezza».

A disco chiuso, di cosa sei orgoglioso maggiormente?
«Ci sono brani che ho condiviso con artisti di cui ho tanta stima e rispetto – Geolier, Fred De Palma, Mambolosco, VillaBanks, Elettra Lamborghini, Oriana e Artie 5ive – tracce pensate per i club (non vedo l’ora di presentare il disco live)».

Presto lo presenterai anche a Milano, la tua città adottiva.
«Ho un rapporto d’amore e odio con questa città. Vivo qui da qualche anno, in zona Forlanini, dove mi trovo bene. E’ un luogo importante sotto tanti punti di vista, mi dà la possibilità di fare quello che faccio, che è il mio sogno, e quindi gli sono grato per questo».

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