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23. 04. 2024 13:57

Federica Abbate punta sul cuore e la nostalgia: «A chi si sente fuori luogo, come me»

Federica Abbate punta alla nostalgic-dance con Se non fosse

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Se non fosse, per Carosello Records, segna il primo capitolo del nuovo progetto della cantautrice milanese Federica Abbate: il nuovo singolo fonde la dance Novanta con le nuove consapevolezze di una delle autrici italiane più prolifiche degli ultimi anni, a partire dal disco di diamante Roma-Bangkok.

Federica, dove è nato Se non fosse?
«Ai tavolini del Bobino Club sui Navigli che, purtroppo, ha recentemente chiuso i battenti. Ero con le mie amiche a ballare, quando una improvvisa malinconia mi ha portata a un tavolino a scrivere di getto questo brano, uno dei pochi in cui melodia e testo sono arrivati insieme».

A chi lo dedichi?
«Alla stessa persona a cui dedico il verso ”che ne sarebbe di me se non fosse per te”. Quando una relazione è bella e sana, ti senti libero, ma allo stesso tempo vivi una strana dualità dovuta alla fragilità che questo legame provoca: viviamo in una società che ci mette dinanzi a milioni di scelte diverse, noi scegliamo di affidarci a qualcuno rischiando tanto, è una pura ammissione di fragilità come prezzo da pagare tra indipendenza e dipendenza».

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E tu cosa hai scelto?
«Il filo conduttore è amare se stessi. Ho lavorato molto sulle mie nuove consapevolezze da neo trentenne. Se ci ripenso oggi, non sono più quella che voleva coprirsi il volto sulla prima copertina del disco: la mia complessità femminile ha trovato spazio in un nuovo modo di pormi che va oltre la mia goffaggine e la mia certezza di non venire bene in foto o in video. Se non fosse è una canzone che dà voce a chi si sente fuori luogo di fronte a tutte le aspettative proprie e degli altri».

Dove torneresti subito a cantare in pubblico?
«Al Rocket. Averci debuttato nel maggio di due anni fa mi ha regalato una bella emozione. Poi farlo a pochi metri da casa è stato incredibile. Milano fa da sempre sfondo alle mie canzoni, ogni luogo forma respiri che ho calpestato e camminato. Qui ho realizzato un piccolo sogno casalingo che conferma quanto le mie scelte siano alquanto fuori luogo, in casa ho accolto la mia gallina Caterina che desideravo da tanto».

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