Una storia vissuta in prima persona. Una storia travagliata che merita di essere raccontata. È la storia di Mondo Marcio in My beautiful bloody break up, dove ancora una volta il rapper si mette a nudo per raccontare scampoli di vita. Di vita vera.
Quando è nata l’esigenza di raccontare questa storia?
«È nata quando la storia è finita, quando stavo molto male, quando avevo dentro un vuoto che non riuscivo a colmare con niente perché puoi parlarne con amici, con persone care quanto vuoi, ma alla fine quel buco dentro ti rimane. E quindi l’unica cosa che avevo dentro per colmare quella mancanza era buttare fuori quello che provavo».
Pensi che chi ti ascolterà si sentirà vicino a te per aver vissuto qualcosa di simile?
«Me lo auguro, la cosa positiva di My beautiful bloody break up è che può diventare uno strumento per chiunque stia attraversando una sorta di perdita, di qualsiasi tipo, specialmente in anni come questi dove tutti abbiamo perso qualcosa: c’è chi ha perso il lavoro, chi la possibilità di fare quello che amava e tutti quanti abbiamo dovuto rinunciare a qualcosa di molto importante in qualche modo. Banalmente la libertà di poter uscire a farsi un giro».
In questo EP ci sono due featuring con artiste molto diverse tra loro: Rose Villain e Nyv.
«Con Rose sono molto, molto felice di aver collaborato: ci siamo conosciuti quattro anni fa a New York dove lei vive e non avevamo mai avuto la possibilità di collaborare su una traccia. Volevo proprio lei e, secondo me, ha dato la chiave di lettura giusta».
Mentre con Nyv?
«Ha fatto un’interpretazione molto soul in Bloody break up: esattamente quello che volevo».
Come l’hai conosciuta?
«L’ho contattata io. Le ho scritto perché ho sentito le sue canzoni, mi piaceva un sacco la sua pasta vocale, il suo timbro. Volevo proprio quel tipo di approccio soul full, caldo, presente, vero Bloody break up è quella roba lì. È quell’energia lì».
