Una mostra-performance rende omaggio a Milano all’opera forse più famosa di Pablo Picasso, Guernica, dipinta dopo il bombardamento della città il 26 aprile 1937. Protagonista è l’artista Ercole Pignatelli che, da domani nella sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, darà il via a ‘Memento Amare Semper’, reinterpretando Guernica in chiave performativa e dipingendo nell’arco di dodici giorni, con la sua celebre pittura gestuale, una tela della stessa dimensione.
Guernica a Milano, 70 anni dopo
L’intervento restituirà, a distanza di settant’anni da quando l’opera venne esposta nella sala delle Cariatidi, le emozioni e le riflessioni che il capolavoro suscitò nell’artista allora diciottenne, che la visitò rimanendone profondamente colpito. Nel 1953, per volontà di Picasso stesso, infatti, il capolavoro venne eccezionalmente esposto a Palazzo Reale nella Sala delle Cariatidi ancora segnata dai bombardamenti della guerra.
Guernica a Milano, la mostra
La mostra resterà aperta al pubblico, con ingresso libero e accesso diretto dallo scalone dell’Arengario, dal 4 al 16 maggio. Al termine della performance, il 16 maggio, l’opera, alta 3,49 metri e lunga 7,70 metri e composta da nove tele verticali, verrà divisa e donata dall’artista alle scuole di 9 municipi milanesi selezionate tra quelle più multietniche e inclusive. Il tema su cui le scuole saranno invitate a riflettere è quello della guerra e della pace, di drammatica attualità.
Guernica a Milano, Pignatelli: «Davanti alla tela tra innocenza e anarchia»
Con ‘Memento Amare Semper’ i visitatori potranno partecipare direttamente, come se fossero ammessi nello studio dell’artista, a un vero e proprio evento di azione pittorica, osservando la nascita dell’opera dalla prima all’ultima pennellata. «Io appartengo alla razza più istintiva che ci possa essere sulla faccia della terra, che piaccia o no, quella animale: sono istinto e innocenza – afferma l’artista – davanti ad una tela mi avvicino con innocenza e con un poco di anarchia, e così farò con la mia performance dedicata a Guernica».