Chiusure a Milano, città sempre all’avanguardia nelle tendenze culinarie, che ora ha dovuto dire addio a molti dei suoi ristoranti storici negli ultimi anni. Ecco un elenco dettagliato di alcuni locali che hanno chiuso i battenti, lasciando dietro di sé ricordi di sapori unici e serate indimenticabili.
Chiusure a Milano, i ristoranti storici che hanno chiuso
- Endo: Uno dei primi ristoranti giapponesi in Italia, situato in via Vittor Pisani. Aperto nel 1968 da Tomiyoshi Endo, è stato un vero pioniere della cucina giapponese a Milano. La chiusura è avvenuta a causa dell’età avanzata dei proprietari, Kato Shozo e sua moglie Masako Sato, che hanno gestito il locale con passione per oltre vent’anni.
- Exit e Exit Pastificio Urbano: Questi due locali, ideati da Matias Perdomo, hanno chiuso recentemente in piazza Erculea e via Orti. Nonostante la popolarità, la chiusura è stata attribuita a disaccordi societari più che a problemi finanziari.
- Mi View: Il ristorante più alto di Milano, situato nella Torre WJC in viale Achille Papa, ha chiuso le porte nonostante una location mozzafiato e una cucina di alta qualità sotto la guida dello chef Christian Spagnoli.
- Ca’Puccino in Porta Venezia: Sostituito dalla rinomata insegna fiorentina Rivoire, Ca’Puccino era un tempo un punto di ritrovo amato, conosciuto per le sue colazioni e pasticceria.
- Ten Restaurant: Originariamente lanciato come N10 Experience da Alessandro Del Piero nel 2019 in Porta Nuova, questo ristorante ha chiuso dopo poco più di un anno. Il locale è rimasto vuoto, senza segni di nuova attività.
- California Bakery, Ten Restaurant e Pasticceria Svizzera in via Torino: Questo grande spazio che combinava diverse insegne sotto la gestione di Ten Food ha chiuso i battenti nel 2021, segnando la fine di un’era per molti milanesi che frequentavano il locale per gustare varie delizie culinarie.
- The Stage in Gae Aulenti: Nota per il suo ambiente ispirato a New York e una mixology innovativa, The Stage ha chiuso, lasciando un vuoto nel panorama dei cocktail bar di Milano.
- Thun Caffè in Corso Garibaldi: Aperto nel 2017, questo caffè era noto per la sua offerta di colazioni e merende, oltre che per la vendita di oggetti di design Thun. La chiusura è stata una triste perdita per il quartiere di Brera.
- Regolanti in Porta Nuova: Un ristorante di pesce che ha chiuso le porte, lasciando solo i ricordi delle sue serate gastronomiche. Nonostante la buona cucina, non è stato possibile mantenere il locale aperto.
- Misoya Ramen in via Solferino: A fronte della forte concorrenza nella zona, questo ristorante di ramen ha chiuso, nonostante offrisse un ambiente accogliente e piatti di qualità.
I motivi per i quali ci sono così tante chiusure a Milano di ristoranti e bar
Negli ultimi anni, molti ristoranti, anche quelli storici, hanno abbassato le saracinesche. Ecco alcuni motivi principali dietro queste chiusure a Milano.
- Alti costi di gestione. Uno degli ostacoli più significativi per i ristoranti a Milano riguarda gli elevati costi di gestione. L’affitto nei quartieri centrali e desiderabili può essere proibitivo, e mantenere un locale aperto diventa sempre più difficile, soprattutto se le entrate non compensano queste spese.
- Cambiamenti demografici e di gusti. La popolazione di Milano è incredibilmente dinamica, con un flusso costante di nuovi residenti e turisti. Questi cambiamenti demografici portano a un’evoluzione dei gusti e delle preferenze, con una domanda crescente per cibi innovativi o etnici, spesso a scapito dei ristoranti più tradizionali.
- Concorrenza acerrima. Milano ospita migliaia di ristoranti e la concorrenza è feroce. Nuovi locali continuano a emergere, attirando l’attenzione con concept moderni, marketing aggressivo e uso strategico dei social media. I ristoranti più vecchi, spesso meno agili nel marketing digitale, possono faticare a tenere il passo.
- Difficoltà nel mantenere la qualità. Mantenere costantemente alta la qualità del cibo e del servizio può essere una sfida, soprattutto con il passare degli anni. La difficoltà di trovare personale qualificato e motivato, insieme all’aumento dei costi delle materie prime, può erodere gli standard e spingere i clienti a cercare alternative.
- Impatto delle crisi economiche e sanitarie. Crisi economiche globali e locali, come la grande recessione o la pandemia di COVID-19, hanno colpito duramente il settore della ristorazione. Le restrizioni e le chiusure a Milano forzate hanno messo a dura prova la resilienza finanziaria di molti ristoranti, costringendo alcuni a chiudere definitivamente.
- Trasformazione urbana e sviluppo immobiliare. L’incessante sviluppo immobiliare a Milano ha portato alla trasformazione di molti quartieri, con la demolizione di edifici storici o la riconversione di spazi che ospitavano ristoranti. Questi cambiamenti urbanistici hanno spesso spinto i proprietari di ristoranti a chiudere o a spostarsi, a volte senza riuscire a ritrovare lo stesso appeal in nuove località.
- Fatica e sacrificio personali. Infine, gestire un ristorante richiede un impegno di tempo e energia enormi. Per i proprietari più anziani o per quelli senza eredi interessati a prendere il testimone, il peso di tale impegno può diventare insostenibile, portando alla decisione di chiudere.