Quando le parole creano immagini potentissime diventando specchio della società, su note che ne sprigionano tutta la potenza, è subito magia. E Mazzariello, che sempre più afferma il suo nome nel panorama indie, è capace di questa magia con il suo nuovo ep Antisommossa che il 26 maggio porterà a Milano al MiAmi.
Mazzariello sarà presto al MiAmi: «Milano, non sempre siamo sulla stessa lunghezza d’onda»
Per il tuo ep hai scelto con cura le parole. Qual è il concetto che descrive al meglio quest’epoca?
«“Bombe carta lanciate sulla tua guancia destra”, che per me è descrivere un bacio. Il bacio di quest’epoca più che da cercare in un film, forse, è da cercare in mezzo a una rivolta, nel caos generale».
Racconti di questa tua fase della vita, del “diventare grandi”, è una cosa che spaventa?
«Mi trovo, come i miei coetanei, in una parentesi dove non siamo né più adolescenti né adulti. In un mondo in cui ci hanno sempre insegnato a essere incasellabili. Dove il mondo, in generale, è la nostra casa ma nessuna casa è veramente nostra. Sia economicamente che metaforicamente».
Sarai al concerto del primo maggio, che messaggio porterai?
«Cercherò di portare la mia visione di questi tempi. Mi piacerebbe raccontare la disillusione e la distrazione dei nostri giorni troppo veloci».
Ti troveremo al MiAmi, cosa rappresenta Milano per te?
«C’è un rapporto di amore e odio nei confronti di Milano. La maggior parte delle volte trovo che non siamo sulle stesse frequenze, ma sono davvero molto emozionato di essere al MiAmi quest’anno».
E se dovessi associare un’immagine a Milano?
«Direi un muro di mattoni. Può rappresentare sia la costruzione di qualcosa, una nuova vita dalle fondamenta, sia solo un freddo muro di mattoni. Cerco di mantenere il mio pensiero in bilico tra le due definizioni».
