Il 21 maggio, Milano e altre città italiane saranno interessate da uno sciopero dei taxi che durerà 14 ore. I tassisti protestano contro l’aumento delle licenze, in particolare a Milano, e criticano il presunto immobilismo del Governo Meloni sulla questione. Le sigle sindacali coinvolte includono Unica Cgil, Fast, Ugl, Uti, Tam, Claai Unione artigiani, Satam, Or.s.a. taxi, Uritaxi, Atlt, Ati taxi, Sitan/Atn, Usb taxi, Unimpresa, e Federtaxi cisal.
Taxi a Milano, lo sciopero
Lo sciopero inizierà alle 8 del mattino e terminerà alle 22, accompagnato da una grande manifestazione a Roma. Ciò vuol dire che chi non si sposta autonomamente per la città avrà grossi problemi. Ci saranno disagi per lavoratori e turismi in una giornata che si preannuncia caotica.
Taxi a Milano, le motivazioni
La Uiltrasporti ha dichiarato lo sciopero nazionale dopo un incontro con il ministro Urso che è stato giudicato poco produttivo. Hanno evidenziato la mancanza di risultati concreti e hanno espresso preoccupazione per il presunto scarico di responsabilità del ministro dei Trasporti sullo stallo dei decreti attuativi e del Dpcm. Questi decreti sono considerati cruciali per regolare il settore dei taxi e contrastare l’abusivismo favorito dalla mancanza di regolamentazione chiara per tutti, comprese le piattaforme elettroniche come Uber.
Taxi a Milano, nuove licenze
Sono oltre 700 le domande pervenute per il bando di concorso per il rilascio di nuove 450 licenze taxi a Milano a titolo oneroso. Prossimi passi saranno le verifiche sulla regolarità delle istanze e la compilazione dell’elenco dei candidati ammessi alla prova d’esame. Tra i requisiti di ammissione (per cui sarà necessaria la verifica), essere iscritto nel ruolo dei conducenti di veicoli o natanti adibiti ad autoservizi pubblici non di linea presso le Camere di Commercio delle province ricadenti nel Bacino e non essere titolare di altra licenza per l’esercizio taxi o di noleggio con conducente.