A partire dalle ore 21.00, una canzone dopo l’altra, un disco dopo l’altro, porteranno il pubblico a rivivere i quasi dieci di anni di carriera di Mecna, fino a Stupido amore, il suo ultimo e ottavo lavoro in studio. «A livello scenico ci sarà una rosa gigante sul palco. Ho voluto racchiudere in questo fiore vari elementi che tornano nella mia discografia», racconta a Mi-Tomorrow.
Mecna all’Alcatraz giovedì alle 21.00 per presentare l’ultimo lavoro discografico
Hai raccontato che Stupido amore è il lavoro più maturo che tu abbia mai realizzato. In questi anni, com’è cambiato il modo di raccontare l’amore?
«Da ragazzini si cercano emozioni forti, ma con il passare del tempo si tende a cercare più stabilità, più sicurezza. Il modo di raccontarlo è sempre lo stesso, uso le mie esperienze e le mixo a esperienze degli altri, di chi mi circonda. Mi piace raccontare tutto in maniera autentica, nei dettagli».
Nell’album affronti molti temi. Ci sono gli amici, la famiglia, i figli, la paura della fine. Canti anche di una relazione abusante.
«Brutto sogno è un pezzo molto importante, ci mette di fronte a un tema che sentiamo spesso, ma che, raccontato così, arriva diversamente. Mi hanno scritto tantissime ragazze facendomi capire che una cosa simile era capitata anche a loro. I ragazzi, invece, mi hanno ringraziato per aver raccontato quali sono le emozioni dietro una storia del genere».
L’odio è dedicata a chi ancora non ha trovato la propria strada, ti sei mai trovato in questo momento della vita?
«Mi ci trovo sempre, anche se ho la mia strada ben definita davanti. È un pezzo che parla dei momenti disperati, in cui si cerca qualcuno che possa aiutarti. Spesso mi sono sentito perso oppure insicuro delle mie scelte, è una cosa che mi accompagna sempre e di cui spesso parlo».
Giovedì 23 alle 21.00
Alcatraz
Via Valtellina, 21/27
Biglietti: da 32,20 euro su mailticket.it
