Laboratori, incontri ma non solo nei quattro giorni – fino a giovedì – della masterclass di Open Week, con cui il CPM Music Institute partecipa attivamente alla Milano Music Week in corso. «Vivere di musica è complicato – ammette Franco Mussida, presidente del CPM –: il vero successo è amare ciò che si fa».
L’Open Week debutta nella cornice della Milano Music Week
Cosa significa partecipare alla Milano Music Week per il CPM Music Institute?
«Significa ospitare i mestieri della musica, gli artisti che hanno definito la storia della musica popolare contemporanea e masterclass. Questi elementi saranno tutti racchiusi nel nostro calendario settimanale».
Sente una forte responsabilità nei confronti della musica?
«Assolutamente sì. La MMW viaggerà in contemporanea con un’iniziativa che abbiamo fatto partire nel 2006: l’Open Week. La nostra scuola terrà le porte aperte tutta la settimana per far scoprire la formazione dei nostri studenti».
Sarà una settimana ricca di appuntamenti. Ce ne può citare alcuni in particolare?
«Sicuramente gli incontri con Paolo Jannacci e Nek. Segnalo anche la presenza di Filippo Bertipaglia, Valerio Bruno, Enrico Melozzi e il CPM Poetry Slam III».
Analogico e digitale nel mercato musicale possono coesistere?
«Sono due mondi che fanno fatica a parlarsi, ma devono necessariamente comprendersi, creando nuovi suoni e prospettive».
Qual è il ruolo della musica nel 2021?
«Ha un ruolo fondamentale da un punto di vista relazionale. Può fornire degli stimoli artistici per trovare un equilibrio emotivo nella nostra società».
Un consiglio per chi vuole ritagliarsi uno spazio in questo settore?
«Vivere di musica è complicato, perciò invito a non considerarla come un mero strumento per arrivare al successo. Il vero successo è amare ciò che si fa».
