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10. 05. 2024 03:22

Mostre a Milano: a me gli occhi, please

Video installazioni e foto fra creature angoscianti, data exploitation e arte povera

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Per le Mostre a Milano di questa settimana, Fondazione Nicola Trussardi riscopre luoghi dimenticati di Milano, invitando gli artisti più importanti del panorama internazionale a immaginare nuovi usi per palazzi, piazze, chiese. Nel ventennale anima il Teatro Gerolamo, grazie alle inquietanti video installazioni di Diego Marcon. Da sempre interessato alla tecnologia come riflesso dei comportamenti umani, Guildor esamina il sistema economico che lo sfruttamento dei dati digitali ha contribuito a generare. Reversing the eye invita, invece, a “rovesciare i propri occhi” attraverso una lettura inedita dell’arte povera.

 

Mostre a Milano, Dramoletti 

Nel ventesimo anno della sua attività nomade, Fondazione Trussardi presenta Dramoletti, la prima mostra istituzionale antologica in Italia di uno degli artisti italiani più interessanti dell’ultima generazione, Diego Marcon, sotto la curatela di Massimiliano Gioni. Per questa nuova incursione ha scelto il Teatro Gerolamo, uno scrigno nel centro di Milano dedicato all’arte delle marionette e celebre come “la piccola Scala”. Il teatro è stato disegnato nell’Ottocento da Giuseppe Mengoni, lo stesso architetto della Galleria Vittorio Emanuele II, dove è iniziato il percorso della Fondazione vent’anni fa con Short Cut di Michael Elmgreen & Ingar Dragset, una Fiat Punto con roulotte al traino che sembrava spuntare da sottoterra proprio al centro dell’Ottagono, nel cuore della Galleria. E proprio l’atmosfera fiabesca e onirica del Teatro Gerolamo che contrasta con le angoscianti video installazioni di Marcon. Prima fra tutti, Ludwig, l‘animazione digitale proiettata nella sala centrale: al centro della scena un bambino che, a bordo di una nave in balia di una tempesta, canta un’inquietante aria operistica, eseguita con la collaborazione del Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala, nella quale dichiara di voler farla finita. Il titolo, la colonna sonora e la suggestiva scenografia del teatro sembrano evocare la figura di Ludwig II di Baviera, il Re Matto. Un altro piccolo e angosciante protagonista è Il malatino, altra animazione installata al piano inferiore, dove un bambino febbricitante respira a fatica nel letto evocando pandemie recenti e lontane.

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Teatro Gerolamo
Piazza Beccaria, 8
Fino al 30 giugno 2023
Info e orari: fondazionenicolatrussardi.com

 

Mostre a Milano, Finestre di dialogo 

Mostre a Milano

Careof presenta la mostra Finestre di dialogo dell’artista Guildor, a cura di Marta Bianchi e Marta Cereda. L’esposizione è parte di V-Data, un progetto di ricerca pluriennale sviluppato da un team di ricercatrici e ricercatori dell’Università di Pavia, dell’Università degli Studi di Milano Bicocca e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con il contributo di Fondazione Cariplo, che indaga la consapevolezza e le opinioni dei cittadini che vivono in Italia sui processi di estrazione e sfruttamento dei dati digitali, tipici del capitalismo della sorveglianza. Tra queste, l’opera At the speed of feelings evidenzia come la risposta emotiva sia diventata il motore principale della comunicazione online, spinta all’estremo dai social media. Si compone di cinque schermi su cui scorrono in loop i videoritratti di altrettanti soggetti intenti a masticare apaticamente dei chewing gum colorati, ritmati dal suono della digitazione di una tastiera di uno smartphone, e a far scoppiare i palloncini sul loro volto al suono di una notifica gioiosa. In mostra anche l’opera Letters to Adecco, composta da due parti tra loro collegate e consequenziali. Spare Timesheets raccoglie una serie di mail che ogni settimana l’artista scriveva e inviava ad Adecco, di cui era dipendente a Londra senza svolgere alcuna attività lavorativa. Nelle mail l’artista racconta le attività della sua giornata, riflettendo su come la sfera professionale ricada su quella personale. L’opera culmina poi con Unresigned Resignation, il video con cui l’artista rassegna le proprie dimissioni.

Careof – Fabbrica del Vapore
via Procaccini,
Fino al 30 giugno 2023
Info e orari: careof.org

 

Mostre a Milano, Reversing the eye 

Mostre a Milano

Oltre 250 opere realizzate da 49 artisti per indagare il rapporto dell’arte povera e di alcune avanguardie presenti in Italia tra gli anni Sessanta e i primi anni Settanta con i linguaggi della fotografia, del cinema e del video. È Reversing the Eye. Fotografia, film e video negli anni dell’arte povera, visibile a Triennale Milano, in collaborazione con Jeu de Paume e LE BAL, due tra le più rilevanti istituzioni internazionali che si occupano di immagine, sotto la curatela di Quentin Bajac, direttore di Jeu de Paume, Diane Dufour, direttrice di LE BAL, Giuliano Sergio, curatore indipendente, e Lorenza Bravetta, curatrice per fotografia, cinema e new media di Triennale Milano. In risposta alla pop art americana e in concomitanza con l’attività dei protagonisti della scena concettuale internazionale, l’arte povera aspirava all’incontro tra arte e vita. Benché raramente associati a questa tendenza, la fotografia, il cinema e il video sono stati di fatto ampiamente utilizzati dai suoi esponenti e possono quindi essere annoverati tra i media “poveri”. Oltre ai protagonisti del movimento, la mostra dà spazio all’opera di altri artisti, in particolare fotografi come Elisabetta Catalano, Mario Cresci, Luigi Ghirri, Mimmo Jodice, Ugo Mulas, che esposero con loro o da cui furono influenzati in maniera determinante. L’esposizione, il cui titolo riprende quello dell’opera di Giuseppe Penone del 1970, si articola in un percorso cronologico ed è attraversata da quattro filoni tematici: corpo, esperienza, immagine e teatro che racchiudono, ciascuno un interrogativo.

Triennale Milano
Viale Emilio Alemagna, 6
Fino al 3 settembre 2023
Info e orari: triennale.org

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