Doppio filone narrativo in vista per Neima Ezza, giovane rapper nato in Marocco ma cresciuto tra Baggio e San Siro, che con il nuovo EP Perif e l’omonimo documentario presente sul suo canale YouTube racconta la sua Milano vista dai palazzi della periferia, culla della sua musica, ma anche di mille difficoltà.
Perif è un messaggio di riscatto dal tuo passato?
«Non lo definirei passato, perché sento che farà ancora parte del mio futuro. Vivere qui mi ha insegnato a lottare, ad andare avanti, ad avere esperienze che mi hanno fatto tanto male, ma anche del bene perché mi hanno reso quello che sono oggi».
Nel documentario quale aspetto di Baggio e San Siro hai voluto far emergere?
«Ho voluto evidenziare la zona antistante casa mia, parlare delle sue case popolari e dei suoi spazi abbandonati ha tirato fuori la parte più personale di me. È lì che è nata la mia street credibility».
Pregi e difetti di questa zona?
«Quello che può sembrare un pregio magari per altri è un difetto. Sicuramente molte cose mancano, ma altre no, in qualche modo ci si arrangia. In generale Milano ha la capacità di formare una persona in tutti i suoi quartieri, dal centro alla periferia. Una bella scuola, anche se tosta».