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03. 05. 2024 07:51

Per fortuna che ci sono io, parola di Bugo: «È il mio disco motivazionale»

Il cantautore nato a Rho raccoglie dodici tracce di puro rock and roll nel suo nuovo album

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Esce oggi, in formato fisico (vinile) e in digitale il nuovo album di Bugo intitolato Per fortuna che ci sono io (7 srl/ADA Music): il nuovo manifesto di libertà del cantautore nato a Rho raccoglie dodici tracce di puro rock and roll. «Questo disco è vero, onesto, diretto, registrato con la mia band, i miei compagni di viaggio lungo questa strada selvaggia e meravigliosa – racconta l’artista – ed è ciò di cui abbiamo bisogno, una boccata d’aria fresca, un urlo di gioia, l’ennesimo atto di fuga».

Bugo pubblica il nuovo album Per fortuna che ci sono io: «Non smetterò mai di credere nella mia musica, è la mia salvezza»

Come ti racconti in questo nuovo disco?
«Il pubblico avrà modo di conoscere quel Bugo che non smette mai di credere nella propria musica: questo è un disco motivazionale, la musica è l’unico mezzo che ho per stare meglio. Ci lavoro da gennaio 2022, quando chiusi i rapporti con la precedente etichetta discografica. Sono sopravvissuto al periodo pandemico con difficoltà, però oggi ho tutta la serenità di dirmi che la mia musica può rendere felice chi la ascolta, come a me fa star bene la musica di Vasco, Celentano e tanti altri».

L’album arriva a tre anni dall’ultimo Festival.
«Con il brano E invece sì cercai di superare quello choc generato dal Festival precedente. A dire la verità nemmeno oggi mi sento di aver superato quel trauma. A distanza di tempo di una cosa sono sicuro, però, voglio essere giudicato per la mia musica, non per il contorno».

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Perché questo titolo?
«Potrebbe sembrare un titolo presuntuoso ma non lo è. Per fortuna che ci sono io incita chi è in difficoltà a trovare la soluzione cercando dentro di sé, nei propri mezzi: la vita, talvolta, ti mette davanti a periodi difficili, complessi, ma l’unico che può salvarti sei proprio tu».

La tua è una libertà artistica che si esprime anche nell’utilizzo di vari strumenti.
«Non mi considero un polistrumentista, ma tutti i miei dischi sono sempre stati pieni di strumenti, che prediligo impiegare analogicamente, senza l’utilizzo di computer, alla vecchia maniera. In questo nuovo disco ci sono due brani strumentali, talvolta ho bisogno del silenzio delle parole per lasciare spazio ad altro, al mio puro e libero rock and roll».

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