10 C
Milano
26. 04. 2024 22:35

Rocco Hunt, un rapper dal cuore pop: «Ho dato voce alla mia anima»

La Rivoluzione di Rocco Hunt: «In cover le cicatrici delle mie esperienze umane e professionali»

Più letti

Un rapper dal cuore pop. Rocco Hunt è tornato per raccontare al grande pubblico la sua Rivoluzione (Epic Records/Sony Music) personale. Un album, prodotto da Valerio Nazo, che racchiude la duplice anima dell’artista campano.

Rocco Hunt e la sua rivoluzione personale

Come definiresti questo disco?
«Una compilation della mia quarantena e di tutte le chiusure forzate che, fortunatamente, non mi hanno mai fatto perdere la voglia di scrivere e di raccontarmi».

Sulla copertina sei raffigurato con delle cicatrici sul volto.
«È stata realizzata dallo street artist napoletano Jorit. Le cicatrici vogliono rappresentare tutte le mie esperienze umane e professionali: le porto e le sopporto, perché mi hanno reso più saggio».

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

La cicatrice che ha fatto più male e che a distanza di anni si è rimarginata?
«Per inseguire i miei sogni, sono cresciuto senza aver avuto un rapporto normale con i miei genitori e i miei fratelli. Poi è arrivato mio figlio. Lui è uno dei pochi motivi che riesce a risanarle veramente tutte».

Gli piace la tua musica?
«È un grande fan, il nostro è un rapporto d’amicizia. Vederlo crescere passo dopo passo, ascoltando la mia musica e cantando le mie canzoni con i suoi compagni di scuola, mi riempie d’orgoglio».

Un brano al quale sei particolarmente legato?
«Fiocco Azzurro, dedicato proprio a mio figlio, ma anche L’urdemo vase, un pezzo molto schietto che non avevo mai avuto il coraggio di scrivere. Penso anche ad A un passo dalla luna e Un bacio all’improvviso, perché mi hanno permesso di raggiungere un pubblico internazionale».

In Rivoluzione troviamo tante collaborazioni.
«Nascono tutte dalla mia esigenza di voler fare un album strettamente rap. Ho collaborato con amici di vecchia data, come Guè Pequeno e Luchè, per la prima volta anche con Emis Killa e Fabri Fibra. Ho anche invitato tutta la wave napoletana: Yung Snapp, MV Killa e Lele Blade».

Con Killa è nato tutto davanti all’asilo dei vostri figli, giusto?
«Sì, è l’asilo più rap d’Italia! Stavo già lavorando alla traccia Fa’ o’ Brav’ con Snapp, Killa e Blade e mentre stavamo aspettando che i nostri figli uscissero da scuola, gli ho proposto di scrivere una strofa. Nell’arco di due giorni il pezzo era finito e pronto per essere consegnato».

Qual è la Rivoluzione che Rocco Hunt vuole mettere in atto?
«Ho voluto rivoluzionare completamente il mio modo di fare musica. Sono tornato sui miei passi, mi sono messo a nudo e ho dato voce al lato più dark della mia anima».

 

In breve

FantaMunicipio #27: quanto ci fa bene l’associazionismo cittadino

Pranzi, musica, poesia, arte, intrattenimento, questionari, flash mob e murales: tutto all'insegna dell'associazionismo cittadino e delle comunità che popolano...