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04. 05. 2024 00:07

Museo della Scienza di Milano, completato il restauro della Sala del Cenacolo

La sala riaprirà al pubblico a partire da mercoledì 15 novembre e tornerà ad essere parte del percorso di visita libera del Museo

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Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia ha presentato questa mattina il restauro degli affreschi della sua magnifica Sala del Cenacolo. Sì, per chi ancora non lo sapesse, a Milano non c’è solo il Cenacolo vinciano del refettorio del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie. Da domani riaperta al pubblico dopo un importante intervento di restauro, con ingresso da via San Vittore 21, la Sala del Cenacolo è l’antico refettorio del complesso monumentale del Monastero Olivetano di San Vittore del XVI secolo, in cui ha sede il Museo Scienza e Tecnologia dal 1953, anno della sua inaugurazione.

Costruita tra il 1709 e il 1712 in occasione dell’ampliamento del monastero, la Sala del Cenacolo grazie al lavoro effettuato sugli stucchi e sugli affreschi, opera di Pietro Gilardi e Giuseppe Antonio Castelli detto Il Castellino, è stata restituita alla sua bellezza originaria. Si tratta di una delle poche testimonianze rimaste a Milano di Barocchetto Lombardo in ambito religioso: la parete di fondo ospita il grande affresco delle Nozze di Cana di Pietro Gilardi mentre la volta ribassata e le pareti laterali presentano una serie di articolate quadrature architettoniche, con fiori, frutta e festoni, e scene bibliche a monocromo tratte dall’Antico Testamento. Il restauro ha permesso lo studio approfondito delle pitture murali delle pareti e della volta sia dal punto di vista stilistico che dei materiali originali, svelando le caratteristiche tecniche degli affreschi e assicurandone lo stato conservativo per le future generazioni.

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Il restauro della Sala del Cenacolo

Il restauro, reso possibile grazie al generoso contributo di Fimesa e famiglia Sordi, in memoria di Roberto e Silvio Preti, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana e il Comune di Milano, proprietario dell’immobile. Ai lavori di restauro, portati avanti da Vanda Franceschetti e Matteo Manuele Pelucchi, hanno collaborato in qualità di restauratori abilitati: Lucrezia Beretta, Giulia Bianchi, Gisella Bianconi, Attilia Cantù, Pamela Legnani, sotto la direzione di Marianna Cappellina e Claudio Giorgione, rispettivamente Responsabile Conservazione e Restauro e Curatore del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. «Questo restauro è particolarmente significativo nel percorso di cura del patrimonio architettonico del Museo che abbiamo intrapreso nel corso degli anni – commenta Fiorenzo Marco Galli, direttore generale del Museo – Restituisce la storia e la bellezza di questa sala importante. La Sala ha ospitato convegni, conferenze, concerti come parte integrante della nostra attività culturale, rendendo il Museo un luogo vivo di incontro e confronto. Ringrazio per aver reso possibile questo progetto il generoso contributo di Fimesa e della famiglia Sordi, in memoria di Roberto e Silvio Preti».

Dopo il primo restauro completo del 1952 e il cantiere pilota del 2004, riguardante solo il primo terzo della volta, si era resa necessaria una nuova operazione con lo scopo di presentare la sala con il suo equilibrio cromatico originale, attraverso una pulitura complessiva di tutte le superfici affrescate e delle cornici a stucco, rispettosa dei materiali costitutivi. La gran parte delle murature si presentavano con una tonalità virata al giallo e in un disordine dovuto anche a interventi risalenti a epoche diverse. Le infiltrazioni, ad oggi risolte, avevano prodotto numerose macchie ed efflorescenze saline concentrate sulle porzioni decorative originali contribuendo, con le ricostruzioni del ’52, a disturbare la visione della decorazione illusionistica, rendendo difficoltoso il riconoscimento immediato della porzione originale dalla ricostruzione. L’intervento previsto ha avuto quindi come obiettivo l’equilibratura delle tonalità luminose guadagnate con il restauro più recente rispetto al resto della sala. Contestualmente all’intervento di restauro delle superfici decorate, è stata prevista anche una nuova manutenzione del manto di copertura e delle superfici esterne del refettorio a cura del Comune di Milano, proprietario del bene.

La Sala del Cenacolo: la storia e i dettagli artistici

La Sala del Cenacolo costituisce l’antico refettorio dell’ex Monastero Olivetano di San Vittore, dal 1953 sede del Museo Nazionale delle Scienza e della Tecnica, ora Tecnologia. Questo importante complesso architettonico sorse verso l’VIII secolo come cenobio benedettino, sui resti di un’area cimiteriale tardo-antica cresciuta attorno al recinto fortificato di un mausoleo imperiale. Nel 1506 il monastero venne affidato agli Olivetani e ricostruito attorno a due eleganti chiostri di ispirazione bramantesca. Nella seconda metà del secolo venne costruita la nuova basilica su disegni di Galeazzo Alessi e Vincenzo Seregni, con orientamento opposto alla precedente, affacciandosi sulla nuova piazza. Il refettorio appartiene invece all’addizione barocca realizzata tra il 1709 e il 1712 per ospitare anche la nuova ala dei novizi. Nel 1713, a conclusione dei lavori, si registrò la visita dell’imperatrice del Sacro Romano Impero Elisabetta Cristina di Braunschweig-Wolfenbüttel, moglie di Carlo VI e madre della futura imperatrice Maria Teresa. La solenne visita è ricordata da due iscrizioni in latino: una, a caratteri d’oro e incorniciata da preziosi stucchi, all’ingresso del refettorio, e l’altra a segnare il corridoio dell’ala del Noviziato (nella parte ora di pertinenza della Parrocchia). La Sala, vasto rettangolo lungo 23,50 metri e largo 11, rappresenta oggi una delle poche testimonianze rimaste a Milano di Barocchetto Lombardo, con la sua ricca decorazione di stucchi e affreschi: le quadrature architettoniche, i monocromi e le figure di Giuseppe Antonio Castelli, detto il Castellino (1655 c.a-1724) e di Pietro Gilardi (1677-1733). La parete di fondo ospita il grande affresco delle Nozze di Cana di Pietro Gilardi, dall’impostazione teatrale e architettonica, dove l’episodio del primo miracolo di Gesù viene relegato sul fondo, privilegiando il banchetto mondano in primo piano. La volta ribassata e le pareti laterali presentano una serie di articolate quadrature architettoniche, con fiori, frutta e festoni, e scene bibliche a monocromo tratte dall’Antico Testamento, allusive al tema del nutrimento per intervento divino.

Visite alla Sala del Cenacolo

La sala riaprirà al pubblico a partire da mercoledì 15 novembre e tornerà ad essere parte del percorso di visita libera del Museo con orario 9.30/17.00 da martedì a venerdì e 9.30/18.30 sabato, domenica e festivi, salvo chiusura dello spazio per eventi interni. Sabato 2 dicembre “Gli affreschi barocchi della Sala del Cenacolo”. Visita guidata alla Sala del Cenacolo con Claudio Giorgione, Curatore Leonardo Arte e Scienza Museo. Ore 12.00, ore 14.30 e ore 15.30. Durata 40 minuti, da 12 anni. Massimo 20 persone per visita.

Bookcity Milano al Museo, appuntamenti speciali nella Sala del Cenacolo

“SOGNANDO IL FUTURO. Scienza e tecnologia ci aiutano a immaginare il futuro che vogliamo costruire”. Giovedì 16 novembre ore 19.00, ingresso Via San Vittore 21
“THE RADIO DREAMERS. Storie e personaggi straordinari della radio”. Sabato 18 novembre ore 19.00
“Percorsi d’autore”, a cura di Eliana Liotta. Domenica 19 novembre ore 16.00 – ore 19.00
CONCERTO LE MACCHINE PARLANTI

Appuntamenti speciali nella Sala del Cenacolo: sabato 25 novembre ore 15.00, ingresso libero fino a esaurimento posti Concerto gratuito con Luciano Pituello, Presidente Associazione Museo Enrico Caruso, Milano. La voce di fonografi e grammofoni in un emozionante viaggio tra teatro dell’opera e storia della tecnologia.

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