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23. 04. 2024 08:42

Tananai, il primo album è “Rave, Eclissi”: «Qui tutte le mie anime»

Giovedì l'instore in Mondadori

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«La rivincita dei presi bene». Si potrebbero sintetizzare così gli ultimi nove mesi di Alberto Cotta Ramusino, in arte Tananai, da ultimo classificato a Sanremo 2022 con Sesso Occasionale all’uscita di Rave, Eclissi (Universal Music Italia), il suo primo album disponibile su tutte le piattaforme digitali e nei negozi di dischi. Giovedì il cantautore milanese sarà presente in Mondadori Megastore Duomo: con l’acquisto dell’album si potrà ricevere il pass di accesso prioritario per l’instore.

Tananai pubblica il primo album

Perché Rave, Eclissi?

«Ho deciso di chiamarlo così perché rappresenta il sunto delle due anime che completano le mie canzoni. C’è la parte più leggera – il Rave -, quella che forse nell’ultimo anno è stata più conosciuta al pubblico. Ma dopo ogni festa c’è sempre il down – l’Eclissi – il mio lato più introspettivo».

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Cosa accomuna questi due aspetti?

«Il mettermi sempre a nudo, nel bene e nel male. Mi sono ripromesso che lo avrei fatto con ogni aspetto della mia vita, specialmente nella musica».

Andare oltre il personaggio, insomma.

«Questo è il motivo principale per cui ho deciso di inciderlo. Farmi conoscere in tutte le mie sfumature, come artista, cantautore e produttore».

Infatti, gran parte dei brani sono autoprodotti.

«Ѐ proprio tramite la produzione che tiro fuori la mia sensibilità. Parte tutto da lì, dal voler suonare un genere rispetto ad un altro, la genesi di un brano non parte quasi mai dal testo. Produrre comporta essere anche più indipendente, questo sì».

C’è un brano che è nato più facilmente rispetto ad altri?

«Sono tutti stati scritti di getto. Se ci metto più di due giorni a scrivere un pezzo lo butto via, non lo finisco nemmeno perché non rappresenterebbe quella purezza e quella sincerità che vorrei. Tutte le mie canzoni sono dirette, così mi piacciono».

Come lo definiresti questo album?

«La fotografia esatta di ciò che sono oggi: nel momento in cui ho chiuso l’album ho cristallizzato ciò che in quel periodo più mi piaceva a livello musicale. Non so se questo rappresenterà ancora il mio gusto tra dieci o vent’anni, ma credo proprio di sì».

Però rappresenta il gusto di molti, oggi.

«Questo è quello che mi sorprende. Non mi sento portavoce di nessuna generazione, però quando capisco che quello che faccio piace, non può che farmi piacere. Di tutto quello che ho ottenuto in questo periodo l’unica cosa che voglio preservare è il rapporto con chi mi stima e chi si rispecchia in me, perché io mi rispecchio in loro».

tananai

In Campo Minato c’è Ariete, l’unica collaborazione dell’album.

«Non è stata una scelta programmata. Da una serata a bere ci è venuto in mente di incidere insieme qualcosa, e il giorno dopo l’abbiamo fatto. Coerentemente con l’idea di spontaneità dell’album».

Alla vigilia di Sanremo avevi preannunciato la tua partecipazione come “la rivincita dei presi bene”. Nove mesi dopo, è ancora così?

«Devo dire che avevo le idee chiare (ride, ndr). A Sanremo, in realtà, mi sono riscoperto incosciente, è stata quella la magia che ha reso tutta quella pressione più sostenibile. Con la giusta dose di incoscienza si ha accesso all’unico modo per restare puri e non sbagliare mai».

Oggi ti senti in rave o in eclissi?

«Oscillo. Sono agitato ed emozionato per l’uscita dell’album, ma anche euforico per le prossime date live primaverili: tornerò al Fabrique, a casa, il prossimo 18 maggio».

Giovedì alle 15.00
Mondadori Megastore
Piazza Duomo
Biglietti: ingresso libero con pass

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