Un tour, quello di Willie Peyote, che già dal nome sembra dichiarare il suo intento. Il Non è (ancora) il mio genere Club Tour 2023 sembra chiudere un cerchio, collegando passato e presente. Un viaggio che in parte non ha cambiato il dna dell’artista torinese.
Willie Peyote: «Il numero di concerti che si possono vedere qui a Milano, anche di nicchia, è impressionante»
Che live sarà?
«La band per mia fortuna è sempre quella che mi accompagna da un po’. Sono fortunato di avvalermi della loro collaborazione e sono contento che abbiano deciso di stare con me ancora».
Che rapporto hai con la piazza milanese?
«Milano è la città che dà la risposta numericamente maggiore in Italia, a qualunque concerto. È la data più importante del tour: il numero di concerti che si possono vedere qui è impressionante, e parlo anche di quelli di nicchia perché gli artisti internazionali fanno tappa qui».
Una tappa importante quindi?
«In generale è la cartina di tornasole del tour. È la data che si aspetta con più voglia. Per me, ovviamente, oltre a quella di Torino. Ci sono tutti gli addetti ai lavori che potrebbero venire e il pubblico è sempre presente. Ho sempre bei ricordi. Di solito suonavo all’Alcatraz. Ora al Fabrique, ed è la prima volta».
E la scaletta?
«Stando al nome del tour, ci saranno pezzi del primo album che non facevamo dal vivo da tanto. Per forza di cose, hanno acquisito un suono e un arrangiamento diverso da quello che avevano in origine. Sono inediti perché così non li abbiamo fatti mai e, suonandoli con la band, tutto il live acquista una coerenza sonora. Mi son reso conto che è cambiata la mia penna anche nell’approccio metrico e tecnico delle strofe e dei ritornelli».
Stasera alle 21.00
Fabrique
Via Fantoli, 9
Biglietti: da 28 euro su ticketone.it
