#Milanochelegge: da Madrigale senza suono a I racconti delle donne

Madrigale senza suono
Madrigale senza suono

Andrea Tarabbia

Madrigale senza suono

Bollati Boringhieri

384 pagine

16,50 euro

Con l’espediente letterario ormai classico, quello del ritrovamento di un antico manoscritto, Dimostrando piena padronanza di stile e di tecnica, Andrea Tarabbia intreccia la storia di due geni della musica, vissuti in secoli diversi: il Principe Carlo Gesualdo da Venosa, autore, alla fine del Cinquecento, di famosi madrigali; e Igor Stravinskij che, nella finzione letteraria, commenta a margine proprio il testo di Gesualdo da Venosa, ritrovato per caso, appunto.

 

Laura Guglielmo, Claudia “Nuke” Razzoli, Ariel Vittori

Minimenù

Attaccapanni Press

86 pagine

10 euro

Cosa succede quando un fumettista è sotto consegna? Semplice: si chiude in casa per giorni e mangia quello che capita! Le tre artiste del collettivo di autoproduzioni Attaccapanni hanno ideato questo menù, scrivendo e disegnando le trenta ricette che ne fanno parte.

 

AA.VV.

Grossi guaiti a Chinatown

Gli Ultracani

170 pagine

15 euro

Il collettivo di fumettisti Gli Ultracani esiste solo da un anno circa, ma ha già dimostrato di avere talento e belle idee: per esempio, quella che ha dato vita a questo numero antologico in cui ben 30 autori esordienti italiani hanno rielaborato a modo proprio uno specifico segno dello zodiaco cinese, abbinandolo a una specifica palette di colori.

 

A cura di Annalena Benini

I racconti delle donne

Einaudi

280 pagine

19,50 euro

Il lavoro svolto da Annalena Benini, nel curare questa raccolta di racconti di autrici italiane e internazionali, sembra voler scardinare uno dei più grandi cliché che affliggono la letteratura al femminile, ovvero: la scrittura delle donne è colma di sentimentalismi, eccessiva indulgenza, romanticismo a go-go. In questi racconti non c’è nulla di tutto questo, anzi: ciò che accomuna queste autrici è lo stile rapido e asciutto, l’esercizio di un sarcasmo senza pudore e la sfrontatezza con cui la sofferenza è spesso messa sul banco, senza argini, arrivando dritti al punto come una stilettata.

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