Ciak si gira, seconda edizione della Milano Movie Week

milano movie week

Dopo il successo della prima edizione riparte domani la Milano Movie Week, un’intera settimana dedicata al mondo dell’audiovisivo promossa e coordinata dal Comune di Milano, in collaborazione con Fuoricinema: un fitto calendario di eventi in più di 50 sedi e in diversi municipi della città.

 

Fino al 20 settembre si alterneranno proiezioni, conferenze, workshop, mostre, eventi speciali e progetti sperimentali in cui sarà protagonista il campo della cinematografia e dell’audiovisivo, realtà sempre più centrali nell’ampliamento delle politiche culturali della città. Nel corso della settimana la Milano Movie Week sarà affiancata dalla presenza di altre realtà del settore, come Le vie del cinema (18-26 settembre), il Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo, Immagini dalla realtà (12-15), il Gran Festival del cinema Muto di Milano (17 settembre) e il FeST, il Festival delle Serie TV (20-22 settembre).

Rete. Il palinsesto di eventi in programma per quest’anno coinvolgerà diversi luoghi milanesi, non solo ristretti all’area metropolitana: sale cinematografiche, festival, scuole di cinema e case di produzione, tutte realtà unite nella nuova proposta culturale della nuova edizione, che potrà vantare nuovamente la collaborazione di Fuoricinema, happening cinematografica milanese ideata da Cristiana Capotondi e Cristiana Mainardi e prodotta da Associazione Visione Milano e Corriere della Sera. Per il programma completo, è a disposizione il sito milanomovieweek.it.

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Intervista a Lionello Cerri:
«Città attenta e curiosa» 

Cerri, cosa si aspetta da questa rinnovata esperienza?
«Attualmente sta creando un sistema sempre più articolato dal punto di vista cinematografico: ad oggi ci sono tante novità, un nuovo senso di continuità e tanta voglia di fare. Milano è presente in funzione del cinema come proposta che mette al primo posto la scelta dello spettatore, per questo la Milano Movie Week è ancora presente».

Cosa rende questa settimana così peculiare?
«Proponiamo un programma molto ricco, che offre uno scenario con tanti elementi diversi, dal cinema al documentario, dalle mostre agli incontri con i diretti protagonisti del campo».

Quale aspirazione dovrebbe avere il cinema, oggi?
«Dovremmo pensare al cinema come una parola maggiormente accostabile all’audiovisivo, la forma di arte che avrà più a che fare con il futuro della nostra civiltà, non solo attraverso i piccoli mezzi come lo smartphone, ma anche attraverso i grandi schermi delle sale cinematografiche».

Archiviata Venezia, quale ruolo svolge Milano in questo campo?
«Senza dubbio è una realtà molto attenta e curiosa. Il pubblico milanese si posiziona tra i primi a livello nazionale dal punto di vista della conoscenza del prodotto, che non si limita solo alla sua natura commerciale, ma aspira ad andare oltre. Questa è la forza di Milano».

Spicca, tra le iniziative, l’apertura di una nuova sala all’interno del carcere di Bollate.
«Si tratta di un progetto che abbiamo lanciato noi di Fuoricinema lo scorso anno, senza dubbio molto ambizioso dato che necessitava di molte risorse per la sua realizzazione. Inaugureremo la sala giovedì 19 settembre».


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