#Milanochelegge: da Triplo Guaio al primo libro tratto da un podcast

triplo guaio

Con Lavinia Michela Caradonna la nostra rubrica Milanochelegge con i consigli letterari per il fine settimana: si parte con Triplo Guaio di Isabella Di Leo.

 

Isabella Di Leo, Triplo Guaio, BeccoGiallo (174 pagine, 16,50 euro)
Isa è una trentenne normalissima con una vita normalissima che scorre tra il lavoro, il compagno, i gatti e le proprie passioni. Almeno fino a quando non scopre di avere un carcinoma mammario triplo negativo: da quel momento, inizia un piccolo grande viaggio insieme al suo ingombrante “inquilino”, con le fattezze di un mostro con occhi stretti e lunghe zanne bianche; è così che l’autrice immagina il suo male, raccontando il suo percorso di convivenza e di liberazione in questo fumetto.

Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe

Il primo libro tratto da un podcast
Michela Murgia e Chiara Tagliaferri, Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe, Mondadori (240 pagine, 19 euro)
Morgana è più di una semplice raccolta di ritratti femminili: tutte le figure raccontate da Michela Murgia e Chiara Tagliaferri sono donne che, con un comportamento completamente fuori da ogni schema, vite caotiche e indole aggressiva, hanno scardinato uno a uno ogni singolo paradigma di cosa la società ha deciso che dovesse rappresentare l’essere femminile. Lo hanno fatto in epoche differenti, ma in egual modo sono state additate come “streghe”: per questo a loro è stato dato il titolo di “Morgana”, personaggio potente, ma scomodo del ciclo arturiano. Uno dei podcast più amanti dell’ultimo anno diventa così un libro che riscrive, in maniera inedita, i profili delle donne già descritti dalle autrici nel podcast.
Titolo del podcast: Morgana, prodotto da storielibere.fm

I russi sono matti

Paolo Nori, I russi sono matti. Corso elementare di letteratura russa 1820-1921 (184 pagine, 15 euro)
Paolo Nori ha sempre guardato alla Russia e agli scrittori russi con un occhio particolare, da quel giorno di quarant’anni fa in cui ha letto il primo suo romanzo russo. Con il suo solito piglio ironico, ripercorre la sua “frequentazione” in questo corso sintetico che, ovviamente, non ha nulla a che vedere con i manuali di letteratura dei corsi universitari: l’unico metro di giudizio, qui, è il cuore. Solo un popolo matto come loro poteva riuscire, in soli due secoli, a sfornare una delle più importanti tradizioni letterarie.


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