Pietro Sanua raccontato da CampoverdeOttolini: «La mafia che ha colpito Milano»

La Compagnia CampoverdeOttolini in scena al Teatro Linguaggicreativi: «Vi raccontiamo la storia di Pietro Sanua, venticinque anni dopo»

pietro sanua
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Quattro febbraio 1995, un colpo di lupara uccide Pietro Sanua, conosciuto come Piero, nei pressi del mercato di Corsico. Piero era arrivato a Milano nel 1961 dalla Basilicata, inizia a vendere fiori agli angoli delle strade, apre il suo primo banco al mercato, ne diventa fiduciario, incontra l’amore di Francesca, apre la prima sede milanese del centro antiracket SOS Impresa, si candida alle elezioni amministrative, diventa padre di famiglia e garante del lavoro degli altri venditori ambulanti, come sindacalista.

 

Pietro Sanua, la storia al Teatro Linguaggicreativi

Non si conoscono ancora i nomi dei mandanti e degli esecutori materiali di quell’omicidio, ma dal 2010, il nome di Piero è nell’elenco delle vittime innocenti delle mafie. La sua storia sarà raccontata da Elisa Campoverde e Marco Ottolini al Teatro Linguaggicreativi: «Quella di Piero è una storia scritta per essere raccontata – racconta a Mi-Tomorrow l’attrice Elisa Campoverde –: era un uomo che non riusciva a stare fermo, un uomo che voleva vivere in un mondo di correttezza».

Perché avete deciso di raccontare questa storia?
«Tutto nato quando abbiamo incontrato Lorenzo Sanua, il figlio di Piero, che ci ha chiesto di raccontare la storia di suo padre. Abbiamo iniziato lo studio del caso notando che, per raccontare la storia di un uomo così attivo nella comunità milanese, fosse necessario conoscere anche il contesto in cui si muoveva.

Abbiamo cercato di capire cosa significasse vivere e arrivare nella Milano del 1961 con l’intento di raccontare anche come la città è cambiata in quegli anni e come la presenza della mafia influenzasse l’ambiente con il mercato che è stato negli anni un grandissimo viario per il la compravendita di armi e stupefacenti.

Dall’incontro con Lorenzo sono passati un anno e quattro mesi, ciò che è nato come una richiesta ha finito per accendere il nostro interesse trasformandosi nell’occasione per conoscere in modo più approfondito la nostra storia recente».

Com’è strutturato lo spettacolo?
«Si viaggia su tre linee narrative. La prima è rappresentata dalla figura della Signorina Kores, una segretaria al neon esposta sulla facciata di Palazzo Carminati in piazza Duomo negli anni in cui era ricoperta di pubblicità. L’abbiamo immaginata come la dirimpettaia della Madonnina che con la sua macchina da scrivere racconta e osserva Milano in questi 35 anni di cambiamento, dall’arrivo di Piero nel 1961 alla sua morte nel 1995.

La seconda linea è un uomo con in testa un sacchetto del mercato. Rappresenta il nemico di Milano e di Piero e attraverso di lui raccontiamo alcuni degli sviluppi della presenza mafiosa. Infine nella terza linea viviamo la storia di Piero e della moglie Franca, i loro arrivi a Milano, il loro incontro che sembra scritto nel destino. La storia di due giovani che hanno tanta voglia di costruire qualcosa».

Che ruolo avrà la musica?
«Abbiamo pensato che l’ambiente sonoro dovesse essere di valore. Milano è una macchina instancabile e così il suo suono, fino a che non c’è bisogno di fare silenzio».

Ci saranno altri eventi collegati allo spettacolo, è corretto?
«Sabato 1º febbraio, al termine della rappresentazione, ci sarà un incontro informale con Lorenzo Sanua e Eleonora Montani, professoressa di criminologia economica alla Bocconi e membro dell’associazione antiracket Sos Impresa. Sarà un momento di approfondimento rispetto a un tema difficile da trattare ovvero la collusione o la non conoscenza dei fenomeni di inserimento della criminalità organizzata all’interno del settore commercio».

Pietro Sanua, le info sullo spettacolo di CampoverdeOttolini

Da domani a domenica

Teatro Linguaggicreativi

Via Villoresi 26, Milano

Biglietti: da 12 euro su linguaggicreativi.it

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