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29. 04. 2024 00:35

“Le opere complete di Shakespeare in 90 minuti” sbarca al Teatro Menotti

L’attore e regista Fabrizio Checcacci: «Il 31 sarà una serata speciale, ma anche le altre lo sono perché il pubblico cambia sempre»

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È possibile riassumere le 37 opere di William Shakespeare nel tempo di una partita di calcio? Sì, la conferma arriva dallo spettacolo Le opere complete di Shakespeare in 90 minuti che sarà in scena al Teatro Menotti dal 19 al 31 dicembre. Un testo scritto nel 1987 da Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield per debuttare al Fringe Festival di Edimburgo e poi rimanere in scena nove anni al Criterion Theatre di Londra.

Ora l’adattamento italiano è curato dalla compagnia toscana La macchina del suono che da tre anni ha trovato casa al Teatro Manzoni di Calenzano, in provincia di Firenze. I protagonisti e registi dello spettacolo sono Roberto Andrioli, Fabrizio Checcacci e Lorenzo Degli Innocenti. «La bellezza incredibile di Shakespeare sono gli archetipi che troviamo in qualsiasi altra narrazione successiva – racconta Fabrizio Checcacci – il bardo parlava di storie così universali che sono rimaste nei secoli».

Le opere complete di Shakespeare in 90 minuti al Menotti

Ci sono delle opere a cui siete particolarmente legati?
«Le tocchiamo tutte, ma ci soffermiamo un po’ di più su quattro o cinque titoli. Alcune opere sono davvero sconosciute e, dobbiamo dire la verità, sono anche brutte. La parte più interessante è trovare, in quelle più famose, dei momenti meno noti da raccontare».

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La parodia come si inserisce?
«Il merito è degli autori e a loro vanno fatti i complimenti. Viene citato fedelmente Shakespeare e le sue frasi, utilizzate in un contesto più comico, fanno ridere».

Sarete in scena anche a Capodanno, sarà una serata speciale?
«Certo perché, dopo lo spettacolo, festeggeremo insieme, ma tutte le serate sono speciali e soprattutto mai uguali. C’è ampio margine d’improvvisazione all’interno dello spettacolo, soprattutto nell’interazione con il pubblico. Dato che il pubblico cambia ogni sera, anche lo spettacolo cambia di conseguenza».

Che momento sta vivendo il panorama teatrale milanese?
«Io sono particolarmente affezionato a Milano sia perché mia moglie è nata lì sia perché ho lavorato per tanti anni con Stage Entertainment. È una città perfetta per il nostro lavoro che offre tantissimo su tutti i livelli, dal teatro più impegnato a quello più commerciale. Ha tanti spazi e soprattutto il pubblico ha tanta voglia di andare a teatro. È una città per noi fondamentale per fare conoscere quello che facciamo perché la gente è curiosa».

Dal 19 al 31 dicembre
Via Ciro Menotti, 11
Info su teatromenotti.org

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