Invitato al convegno in Senato dei negazionisti del Covid, organizzato dall’onorevole Vittorio Sgarbi, Andrea Bocelli ha preso la parola per esprimere i suoi dubbi in merito alla pandemia in corso.
Bocelli al convegno dei negazionisti del Covid: «Grandi dubbi sulla pandemia»
«Ho accolto questo invito ma sono lontano dalla politica. Quando siamo entrati in pieno lockdown ho anche cercato di immedesimarmi in chi doveva prendere decisioni così delicate. Poi ho cercato di analizzare la realtà e mi sono reso conto che le cose non erano così come ci venivano raccontate. Sono persino stato ripreso dai miei figli. Io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità? C’è stato un momento in cui mi sono sentito umiliato e offeso per la privazione della libertà di uscire di casa senza aver commesso crimine alcuno e confesso pubblicamente di aver volontariamente disobbedito a volte a questo divieto che non mi sembrava giusto e salutare. Ho una certa età e ho bisogno di uscire di casa. Non posso pensare ai ragazzi a scuola divisi da un plexiglass e con la mascherina. Con celerità sono state chiuse le scuole e altrettanto velocemente hanno riaperto le discoteche? Non ci posso pensare. Bisogna riaprire le scuole e riprendere i libri. Spero che tutti insieme usciremo da questa situazione terribile».
