Presidio anarchico lungo la Darsena a Milano, dove circa una quarantina di manifestanti si è riunita per protestare contro il regime di 41 bis e in solidarietà del detenuto Alfredo Cospito. Sul muro, gli attivisti hanno attaccato alcuni striscioni, tra cui «Nelle carceri lo Stato tortura e uccide» e «Al fianco di Alfredo, al fianco di chi lotta».
La manifestazione a sostegno di Alfredo Cospito
Parlando al megafono della prima ondata Covid, i manifestanti hanno ricordato «i carceri in rivolta», sottolineando che «i primi ad aver avuto le idee chiare sono stati i detenuti, costretti a stare in celle sovraffollate, privi di un’assistenza sanitaria minima, in contatto continuo con secondini che dal carcere entravano e uscivano quotidianamente capirono subito che questo virus all’interno di un carcere poteva essere letale molto più rapidamente che fuori».
Alfredo Cospito e lo sciopero della fame
Adesso «si torna a parlare di carceri» perché «un anarchico porta avanti uno sciopero della fame a oltranza e riesce a bucare il silenzio intorno al 41bis, il regime di isolamento più duro del sistema penitenziario italiano», hanno detto in merito a Cospito, in sciopero della fame dallo scorso ottobre e al momento ricoverato all’ospedale San Paolo di Milano. «Lo Stato, tramite la tortura e l’esclusione, si garantisce il mantenimento del potere e rinchiude quell’eccedenza umana che non può sfruttare all’esterno».
