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05. 05. 2024 03:53

Comprare casa a Milano, altra doppia mazzata tra rata del mutuo e tasse

Nuova doppia mazzata per chi vuole comprare casa a Milano

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Nuova mazzata per chi vuole comprare casa a Milano: i mutui da oggi sono arrivati quasi al 4%. Tradotto, significa che con un classico finanziamento da 140 mila euro a 25 anni, la rata è passata da 560 a 739 euro al mese. L’aumento del 32% è già di per sè spaventoso e numeri alla mano è tre volte l’inflazione. Tanto per intenderci, serve un reddito mensile di almeno 500 euro maggiore.

Comprare casa a Milano, i numeri

Non solo: secondo mutuiOnline.it, in media mutui variabili e fissi hanno lo stesso costo. A 20 anni i fissi costano il 3,93% a fronte del 3,85 dei variabili, a 30 anni i fissi sono al 4%, gli indicizzati al 3,99%. Senza contare che la situazione attuale è questa ma nei prossimi mesi potrebbe ancora cambiare e non certo in meglio per chi deve comprare casa a Milano.

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Comprare casa a Milano, oneri di urbanizzazione

Le cattive notizie non vengono mai da sole: anche costruire a Milano costerà di più. Il Comune ha deciso infatti di aumentare gli oneri di urbanizzazione (tasse per costruire o riqualificare un edificio). Oggi per le nuove costruzioni residenziali la base per il calcolo degli oneri è di 23,97 euro al metro cubo (urbanizzazione primaria) più 38,02 (secondaria), che con l’aggiornamento aumentano a 51 euro/mc (primaria) più 81 (secondaria) nella fascia centrale e a 26 euro/mc (primaria) più 42 (secondaria) in quella periferica.

Comprare casa a Milano, il caso di Selvaggia Lucarelli

Comprare casa a Milano è diventato praticamente impossibile per una persona “normale”. Da anni il problema è noto, con affitti e mutui che hanno raggiunto cifre astronomiche. A parte il caso dell’ormai famosa bidella napoletana, molti hanno smesso di fare salti mortali per arrivare a fine mese pur di vivere nel capoluogo lombardo. Tra questi, da oggi c’è anche Selvaggia Lucarelli, non esattamente una senzatetto, che in un lungo post su Facebook si è sfogata.

«Vivo Milano da quattordici anni, sono in affitto e non comprerò casa a Milano. É una conclusione amara, sulla scia di un disamoramento graduale e malinconico, di quelli da matrimonio sfibrato, in cui vuoi ancora bene a qualcuno, ma non lo ami più. Ecco, io voglio bene a Milano, ma l’incanto è finito. Non so bene quale sia stato il punto di rottura, forse il giorno in cui mi sono ritrovata con un genitore anziano costretto a trasferirsi qui e ho fatto i conti con quello che significa iniziare una vita in questa città partendo da zero».

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