Il nuovo Dpcm non ha certamente giovato al settore alberghiero. Le disdette in albergo sono iniziate a fioccare: dato l’aumento dei contagi e le nuove restrizioni in molti hanno preferito rinunciare alle proprie prenotazioni per Capodanno.
Disdette in albergo, i dati parlano chiaro
I numeri non mentono. Purtroppo le disdette in albergo a Milano sono state numerose ed il tasso di occupazione delle camere per la fine dell’anno sarà appena del 25-30%. «È una situazione molto negativa — ha dichiarato al Corriere Maurizio Naro, presidente milanese di Federalberghi — perché se consideriamo che mediamente un hotel raggiunge l’equilibrio economico quando ha almeno il 60 per cento di camere occupate, è facile dedurre che con un anno attorno al 30 per cento nemmeno gli ultimi mesi al 45-50 per cento hanno potuto risollevare la situazione. E speriamo che, come sembra, venga rinnovata la cassa integrazione, perché c’è chi fatica a pagare gli stipendi».
In molti albergatori sono tornati anche alla chiusura stagionale per il periodo ddisdette in albergoi gennaio. Non si vedevano certe decisioni da prima dell’Expo. A pesare sulle disdette in albergo anche la mancanza di eventi e luoghi di intrattenimento. Con la chiusura delle discoteche, l’unica soluzione per chi vuole passare il Capodanno fuori casa resta il ristorante.