Il dato appare confortante: secondo lo studio di Palazzo Marino sugli incidenti a Milano che coinvolgono i pedoni, dal 2011 al 2022 si è passati da 11.375 a 7.082 sinistri. I pedoni feriti sono passati da 15.278 a 8.949, i morti da 48 a 37. Il report del Comune di Milano indica negli autoveicoli privati la principale fonte di pericolo: il 57,3% degli incidenti è causato proprio dalle automobili, Il 18% dei sinistri è invece causato dai motocicli, mentre gli autocarri si attestano sul 6,4% e i monopattini allo 0,4%.
Incidenti a Milano, i dati nel dettaglio
Lo studio analizza anche le circostanze che causano gli incidenti e riguardano sia il comportamento dei veicoli che il comportamento dei pedoni. Per quanto riguarda i pedoni feriti, si nota immediatamente la correlazione tra la mancata precedenza (24,3%) e la mancanza di semafori alle intersezioni delle strade (23,5%). Il 10,3% di pedoni sono invece rimasti feriti mentre sostavano o camminavano sul marciapiede. Importante anche il dato sulla mancanza di rispetto della segnaletica da parte dei pedoni: l’attraversamento irregolare pesa per il 7,8%, l’attraversamento lontano dalle strisce il 3,7%, il mancato rispetto della segnaletica durante l’attraversamento il 3,5% e l’uso della carreggiata per camminare il 3,4%.
Incidenti a Milano, i numeri delle vittime
Nei tragici casi di pedoni morti il mancato rispetto della segnaletica è la causa del decesso per quasi un quarto degli incidenti. Al primo posto la correlazione tra la mancata precedenza ai pedoni all’attraversamento e l’assenza di un semaforo, il 14,2% dei decessi è dovuto all’eccesso di velocità mentre il 14,5% all’attraversamento irregolare della strada. Il 7% delle morti è avvenuta attraversando un passaggio pedonale e rispettando tutti i segnali.
Gli orari: quando avvengono gli incidenti a Milano?
Per quanto riguarda i pedoni feriti, la maggior parte degli incidenti con lesioni avviene durante le ore di picco del traffico, mentre cala drasticamente durante le ore notturne. Un dato che cambia radicalmente quando si tratta di pedoni deceduti: «Pur seguendo un andamento simile a quello del picco degli spostamenti giornalieri – scrive lo studio – si concentra in modo differente, secondo due macro principi: per prima cosa si rileva uno slittamento rispetto all’ora di punta del traffico, posticipato tra le 10.00 e le 11. al mattino e anticipato alle 17.00 nel pomeriggio, ma soprattutto si rileva un’incidenza molto maggiore nelle ore di morbida notturna. I decessi alle 3 del mattino rappresentano una quota pari a circa il 20% dei feriti alle 10 di mattina».
