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03. 05. 2024 09:30

Milanese del 2023, alla scoperta dei candidati: perché votare Tommaso Sacchi

Mi-Tomorrow chiede ai lettori di eleggere il milanese protagonista del 2023

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Chi sarà il Milanese del 2023? Anche quest’anno la nostra redazione rinnova l’iniziativa chiedendo ancora una volta a voi lettori chi è stato il protagonista dell’anno appena concluso nella nostra città. I 10 candidati sono stati selezionati per essersi distinti in ambiti e tematiche tra loro molto differenti. Oggi andiamo ad approfondire la figura di uno di loro, ovvero Tommaso Sacchi.

tommaso sacchi
Tommaso Sacchi

Milanese del 2023, la candidatura di Tommaso Sacchi

«Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano». Per descrivere il rapporto fra Tommaso Sacchi e Milano viene perfetto il celebre ritornello di Venditti. Lui, milanese e di studi milanesi, si è consacrato lontano dalla città, a Firenze per la precisione, prima di tornare dopo sette anni nel capoluogo meneghino con il ruolo giusto: assessore alla Cultura con deleghe alla Fondazione Scuole Civiche, gestione dei grandi eventi e rapporti con i Municipi. Un quadruplo impegno che descrive la maggiore abilità di Sacchi: saper fare – bene – tante cose insieme.

Classe 1983, dopo aver già lavorato al Comune meneghino come collaboratore di Stefano Boeri, nel 2019 aveva assunto a Firenze il ruolo prima come curatore dell’Estate Fiorentina e poi come assessore alla Cultura del Comune toscano. Lo stesso incarico che Sala, dopo la rielezione del 2021, ha disegnato per lui, stavolta a Milano.

 

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Milanese del 2023, il lavoro di Tommaso Sacchi per la città

A Milano nel 2023 la cultura è tornata un elemento portante della città. «La città ha adottato uno stile particolarmente riuscito: confrontarsi su un tema culturale e stimolare una polifonia di voci e di protagonisti», aveva raccontato proprio a Mi-Tomorrow in un’intervista. Detto, fatto: la Milano Art Week di aprile è stata la torta, il Festival delle bambine e dei bambini di maggio è la ciliegina. Due esempi che dimostrano l’attenzione trasversale di Sacchi per la città, perché la cultura è di tutti, grandi e piccini.

prima alla scala tommaso sacchi milanese del 2023
Tommaso Sacchi

La peculiarità del suo mandato, fino ad oggi, è stata la costante ricerca di allargare la cerchia della cultura a Milano. Uscire dai canoni del centro storico per arrivare fino alle periferie. Una sfida difficile in una grande metropoli come Milano: Sacchi sta ridando lustro ai Musei Civici, spesso abbandonati e polverosi con mostre e installazioni temporanee. Anche l’idea di proporre la Prima diffusa della Scala nelle periferie va in questa direzione: cultura per tutti.

Milanese del 2023, la motivazione per Tommaso Sacchi

Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Milano, è il Milanese del 2023 per il suo costante impegno culturale verso una città sempre di fretta. Se le biblioteche civiche stanno riacquistando valore di poli culturali locali il merito è (anche) suo. Nella “città dei quindici minuti”, a poco a poco, Sacchi sta portando avanti un piano di restauro importante, dando spazio anche a mostre e piccole esposizioni. Un esempio, la mostra diffusa che da Palazzo Marino si irradia in tutte le biblioteche dei municipi della città, dove si possono ammirare opere d’arte che prendono spunto dal capolavoro del Perugino.

Milanese del 2023, il contest

Gli altri candidati al premio di Milanese del 2023 sono: Stefano Boeri, Gianni Canova, Brenda Lodigiani, Federica Masolin, Ilaria Fiorillo (Milano in Bicicletta), Tommaso Sacchi, Sara Ferrini e Giulia Buttazzo (Stooping Milano), Giovanni Storti, Remo e Mario Capitaneo (Ristorante Verso). C’è tempo per votare fino a martedì 9 gennaio alle 23.59.

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