Dall’11 al 16 aprile torna la Milano Art Week. La manifestazione diffusa e coordinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, presieduto da Tommaso Sacchi, che mette in rete le principali istituzioni pubbliche e le fondazioni private dedicate all’arte moderna e contemporanea, con un programma di oltre 80 appuntamenti.
Torna la Milano Art Week
Assessore Sacchi, quali sono le caratteristiche che rendono speciale il binomio Milano e Art Week?
«Partendo dalla sinergia fra Salone del Mobile e Fuorisalone, la città ha adottato uno stile particolarmente riuscito: confrontarsi su un tema culturale e stimolare una polifonia di voci e di protagonisti. La collaborazione fra miart e Art Week ne è un esempio. Una sinergia che diventa fonte di ispirazione per costruire un palinsesto di iniziative pubbliche per la città, nel segno di un linguaggio comune, quello dell’arte contemporanea».
Come rendere l’arte comprensibile a un numero sempre maggiore di persone? Spesso è “relegata” agli addetti ai lavori.
«L’arte contemporanea è spesso accusata di scarsa immediatezza e leggibilità. Milano oggi ospita mostre, iniziative, performance di livello internazionale che trattano temi contemporanei, attuali, che riguardano la nostra società e spingono a riflettere. Essere aperti a queste forme espressive e divulgarle rende più familiari e, quindi, più chiari alcuni linguaggi che risultano magari meno comprensibili. Penso alla mostra di Yuri Ancarani al Pac, oppure, al labirinto di Michelangelo Pistoletto nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale: progetti fortemente attuali e fonte di dibattito».
Lei è riuscito a portare a Milano JR che ha tappezzato il Museo del Novecento, divulgando l’arte a un pubblico vastissimo. Quale altro grande artista che predilige l’arte pubblica le piacerebbe collaborasse con la città?
«Poter contare sullo sguardo attento e pungente di un artista come JR è stata una grande soddisfazione. All’inizio del mandato mi sarebbe piaciuto coinvolgere Maurizio Cattelan. Una collaborazione che è diventata realtà con la donazione delle due opere custodite alla GAM che raccontano l’attentato di Via Palestro, un pezzo di storia della città. Oggi, vorrei invitare due artisti che potrebbero stimolare riflessioni importanti: Ai Weiwei e Marina Abramovic».
Quali sono le prossime sfide che dovrà affrontare Milano in ambito culturale?
«L’orizzonte temporale è quello del 2026 e sto lavorando con la mia squadra per accogliere al meglio le Olimpiadi Invernali. Inoltre, in tema arte pubblica mi piacerebbe mettere al centro le grandi figure femminili del nostro tempo: seguendo l’esempio della scultura dedicata a Margherita Hack, posizionata davanti all’Università Statale di Milano, vorrei che altre grandi donne abitassero i giardini pubblici. Infine, mi piacerebbe installare opere, arredi e oggetti di design d’autore negli spazi pubblici, a servizio dei cittadini».
Milano Art Week, il Best of
Forum 900
La galleria al piano terra ospita confronti, dibattiti e presentazioni fra opere d’arte contemporanee e sedute di design
Museo del Novecento
Piazza Duomo, 8
Da oggi a domenica dalle 10.30 alle 19.30
museodelnovecento.org
Hortus Alchemicus
Concepita per il Padiglione d’arte del giardino, l’esposizione dell’artista londinese sarà aperta gratuitamente fino al 21 maggio
Fondazione Luigi Rovati
Corso Venezia, 52
Da mercoledì a domenica dalle 10.00 alle 19.30 (giovedì fino alle 22.30)
museo.fondazioneluigirovati.org
Gli occhi bucati
Fino al 15 aprile, l’artista milanese Marco Bongiorni presenta il suo progetto di mostra/laboratorio sul tema del pianto maschile in pittura.
Fabbrica del Vapore
Via G. C. Procaccini, 4
Dalle 11.00 alle 19.00 su appuntamento
fabbricadelvapore.org
Grand Bal
Fino al 30 luglio, Hangar ospita la retrospettiva dedicata ad Ann Veronica Janssens che nei 40 anni di carriera ha sperimentato e forgiato la luce.
Pirelli HangarBicocca
Via Chiese, 2
Giovedì e venerdì dalle 9.00 alle 11.30
pirellihangarbicocca.org
