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17. 05. 2024 03:46

Milano tappezzata di foto degli ostaggi israeliani di Hamas: volantini in piazza Duomo e piazza Castello

Il blitz documentato sui social: «Aiutateci a riportarli a casa»

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Milano è stata tappezzata all’alba da diversi volantini con le foto degli ostaggi israeliani tenuti prigionieri da Hamas. Le foto del blitz hanno fatto il giro dei social e mostrano i volantini con una grossa scritta ‘Rapiti’ su sfondo rosso, con i nomi e le foto delle persone e in fondo l’appello, ‘per favore aiutateci a riportarli a casa vivi’. Le foto degli ostaggi sono comparse nel centro città appese a delle cabine telefoniche, in piazza Castello, piazza Cordusio, negli ingressi delle metropolitane in piazza Duomo.

Guerra Israele-Hamas, il blitz milanese

«Queste foto degli ostaggi da Hamas, tenuti prigionieri a Gaza, pubblicate all’alba oggi a Milano, significano molto per me – scrive ad esempio un utente su X, Anshel Pfeffer -. Milano è dove mia nonna trovò rifugio quando fuggì dalla Germania nazista e mio nonno la incontrò e ricostruì la sua vita dopo essere sopravvissuto ai campi». Il blitz dei volantini è stato portato avanti da un gruppo di israeliani che vivono a Milano e da alcuni ebrei italiani, nato spontaneamente e a cui partecipano persone dai 20-30 anni fino ai 60. L’idea è stata di una 21enne nata e cresciuta a Milano ma di origini israeliane, che si è trasferita in Israele qualche anno fa.

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«Sono rientrata a Milano una settimana e mezzo fa e sentivo che avevo il dovere di fare qualcosa – ha spiegato la giovane che per ora intende rimanere anonima -. In altre città ho visto iniziative per gli ostaggi ma Milano era silenziosa e così abbiamo deciso di creare questo piccolo gruppo che ha realizzato una prima azione». Le persone che sono ostaggio di Hamas «sono nostri fratelli e sorelle e tutti dobbiamo ricordarcelo – ha aggiunto -, dobbiamo riportarli a casa. Quello che è successo il 7 ottobre scorso è stata un’atrocità che non si vedeva dall’Olocausto e da parte del governo c’è stata una risposta per difendersi».

Conflitto Israele-Hamas, azioni per sensibilizzare

Il gruppo ha agito alle prime ore dell’alba «perché abbiamo paura – ha proseguito la giovane -, viviamo in un clima di odio e antisemitismo e io ho paura a girare per la strada. Quando vado a pregare la sinagoga è vuota. C’è un livello di odio che la gente deve conoscere». La 21enne ha raccontato l’episodio di un suo amico che ha appeso la bandiera d’Israele fuori dal suo balcone in segno di solidarietà «ed è stato minacciato sotto casa quindi da un gruppo di ragazzi arabi e ha dovuto toglierla – ha concluso -. Non tutti sono così certo ma la gente deve saperlo». Il gruppo porterà avanti altre azioni per sensibilizzare i cittadini sul tema degli ostaggi e del conflitto.

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