Si respira innovazione e si pensa al futuro presso Mind Milano, il polo sorto nell’area che nel 2015 era occupata da Expo, la famosa esposizione universale che si è tenuta nel capoluogo lombardo e che ha attratto milioni di visitatori e turisti. Anche se il distretto è ancora in buona parte da costruire, possiamo sostenere che questo perimetro è ormai diventato un quartiere della città a tutti gli effetti, con i suoi abitanti. E non un quartiere qualsiasi.
Mind Milano: come sta cambiando l’ex area Expo
Trenta sono stati milioni di euro investiti da pubblici e privati in startup, 25 i soggetti già presenti operativi nel perimetro Mind Milano e 20 le aziende presto in arrivo, ad un anno dalla sua seconda apertura al pubblico. La prima fu appunto nel maggio 2015 in occasione dell’Expo.
Il nome scelto per quest’area è tutt’altro che casuale. Mind sta infatti per «Milano innovation district» e già rappresenta un polo molto importante per il capoluogo meneghino. All’interno del distretto ci si muove tendenzialmente in monopattino. Le targhe che indicano le vie sono esattamente come quelle che vediamo a Milano. Si passa da viale Decumano, a viale Levi-Montalcini (l’ex Cardo), fino a piazzale Expo 2015, di fronte a Palazzo Italia.
Una delle zone più interessanti è quella che si trova a pochi passi dall’Albero della vita, dove si trovano i cosiddetti «Minders», gli «abitanti». Stiamo parlando di circa 1.500 persone impegnate in attività che caratterizzeranno, nei prossimi, questo distretto dell’innovazione. Il completamento dell’ambizioso progetto milanese è previsto per il 2031.
Degno di nota al Mind Milano è infine anche il complesso che si sviluppa all’altezza dell’ex Cardo, interamente dedicato alla ricerca medica, dove si trovano giganti come AstraZeneca, Bio4Dreams e poi anche start up dedicate alle più moderne biotecnologie.
