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15. 05. 2024 00:29

Mostra su Plinio a Como con la collaborazione del Museo di Storia Naturale e il Castello Sforzesco

La mostra mette in dialogo, nelle sale neoclassiche di Villa Olmo, opere di 18 artisti contemporanei con reperti archeologici risalenti all’età romana antica

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Una mostra su Plinio il Vecchio nell’anno del bimillenario pliniano che Como celebra nel 2023 e nel 2024. Per l’occasione la Fondazione Como Arte, in collaborazione con il Comune di Como e l’Accademia Pliniana, e con il patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei duemila anni dalla nascita di Plinio il Vecchio, omaggia uno dei più illustri cittadini comaschi, proponendo una nuova chiave di lettura dell’immensa e ancora viva opera pliniana. Alla mostra hanno collaborato con le loro opere il Museo di Storia Naturale di Milano e il Castello Sforzesco di Milano, presenti entrambi per la prima volta a Como.

Diana Policarpo Bodies
Diana Policarpo Bodies

Mostra su Plinio: presenti il Museo di Storia Naturale e il Castello Sforzesco

La mostra su Plinio mette in dialogo, nelle sale neoclassiche di Villa Olmo, opere di 18 artisti contemporanei con reperti archeologici risalenti all’età romana antica e provenienti dal Museo Archeologico Paolo Giovio di Como, dal Museo delle Civiltà di Roma, dal Museo di Storia Naturale di Milano, e con antiche stampe dalla Collezione Achille Bertarelli del Castello Sforzesco di Milano, presenti entrambi per la prima volta a Como, e dalle Collezioni Naturalistiche del Liceo Alessandro Volta di Como.

Mostra su Plinio: la fragilità del sapere e dell’essere umano

Un’operazione ambiziosa che dimostra come le tematiche centrali nella riflessione di Plinio – in particolare, la fragilità del sapere e dell’essere umano, la scienza e i fenomeni naturali, l’uso e l’abuso del territorio, la reazione furibonda della natura quando viene violata – siano ancora di cruciale importanza nella riflessione e nella produzione contemporanee.

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Opere di 18 artisti alla mostra su Plinio

Le opere dei 18 artisti, selezionate dalla curatrice Sonia D’Alto, spaziano attraverso una vasta gamma di linguaggi artistici – dall’arte tessile alla videoarte, dall’installazione site specific al collage – e sono poste in serrato dialogo con i manufatti e le stampe antiche, restituendo una visione di prepotente attualità.

Forza erotica legata alla natura, alla morte, alla rinascita

La metafora del vulcano – forza erotica legata alla natura, alla morte, alla rinascita – affiora lungo l’intero percorso espositivo. Questa stessa forza, primordiale e travolgente, è protagonista del romanzo The Volcano Lover (1992) di Susan Sontag, che ha ispirato il sottotitolo della mostra. Il tema del vulcano è centrale anche nella biografia di Plinio, poiché indissolubilmente legato al tragico evento in cui perse la vita nel 79 d.C.

L’ossessione per la meraviglia e la conoscenza

La mostra su Plinio indaga l’ossessione per la meraviglia, per la scoperta, per la conoscenza. Passione così forte in Plinio – amante del cosmo e dell’essere umano – da condurlo alla morte pur di salvare i propri simili e osservare da vicino un fenomeno fra i più potenti in natura: l’eruzione vulcanica.

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