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03. 05. 2024 18:21

La nuova opera di NoBez: «Coloro il quartiere con l’aiuto di tutti»

Sabato al CAM Pecetta l’urban artist realizzerà un’opera al quale collaboreranno gli abitanti della zona: «Useremo una vernice molto resistente, che assorbe le sostanze nocive dell’aria ed è fatta apposta per superfici a contatto con gli agenti atmosferici»

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Una riqualificazione funzionale, ma anche artistica. È quella che verrà realizzata da NoBez al CAM Pecetta, nel Municipio 8, grazie al percorso di cura e rigenerazione urbana promosso dal progetto NelleMieMani – C’è molto di più in ogni tazza di Nescafé, in collaborazione con le amministrazioni locali, le associazioni del territorio e i cittadini, dove pubblico e privato si uniscono per il bene comune.

Il progetto prevede la rigenerazione dell’area giochi, dell’area gazebo e dell’area del campo da pallavolo, che sarà oggetto di un intervento artistico grazie alla collaborazione con l’urban artist Filippo Benzoni, in arte NoBez, giovane talento emergente dell’hinterland milanese, laureato alla Nuova Accademia di Belle Arti. Domani a partire dalle 9.30 sul campo di pallavolo di via della Pecetta 29 verrà realizzata una vera e propria opera d’arte murale. Mi-Tomorrow ha chiesto a NoBez di raccontarla.

NoBez e la nuova opera al CAM Pecetta

Cosa succede domani al CAM Pecetta?
«Ci sarà questa bellissima iniziativa, che permette di proporre un’attività coinvolgente per le persone del territorio, ma è anche un’opportunità per sensibilizzare sul valore dell’espressione artistica urbana, che non è solo degrado e vandalismo».

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Come si svolge l’iniziativa?
«Ho fatto un disegno in scala e oggi lo riporterò sul campo, delimitando i bordi con del nastro adesivo. Domani chiunque verrà al CAM Pecetta potrà contribuire ad applicare il colore all’interno di questi spazi. Useremo una vernice molto resistente, che assorbe le sostanze nocive dell’aria ed è fatta apposta per superfici a contatto con gli agenti atmosferici».

Che sensazione dà vedere che altri mettono le mani su una tua opera?
«L’ho già fatto con gli alunni di una scuola elementare e di una media di Paderno Dugnano, dove in un caso abbiamo realizzato un murale per la Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e nell’altro abbiamo ridipinto una parete della scuola. A me piace, perché è bello far scoprire alle persone il valore del colore e dell’espressione artistica».

Quanto è grande e cosa rappresenta l’opera al CAM Pecetto?
«È grande come un campo da pallavolo, 9×18 metri. L’idea parte dal brief avuto con Nescafé, che voleva che l’opera comprendesse due concetti principali: “c’è molto di più in ogni tazza” e “il futuro nelle nostre mani”. Volendo unirli con qualcosa che richiamasse la pallavolo, siamo arrivati a questa sintesi: dalla tazza esce una ragazza che fa una schiacciata, molto dinamica grazie anche all’utilizzo dei colori; il futuro nelle nostre mani si esprime nell’atto di pittura collettiva di domani».

Qual è secondo te il valore della street art, soprattutto in una città come Milano?
«Ha un valore importante, soprattutto in un contesto urbano come può essere il CAM Pecetta o in altre zone dove è predominante il grigio, dove non c’è colore. Fortunatamente negli ultimi anni questo sta cambiando, si è capito che la street art ha un valore molto forte, se fatta in un certo modo».

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