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03. 05. 2024 16:35

La manifestazione di Tende in piazza funziona: ragazzi a colloquio con Sala e i rettori delle università

«Chiediamo un’azione radicale e reale da parte del comune»

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Nuova manifestazione per i ragazzi di Tende in piazza, che in questo momento si trovano a colloquio a Palazzo Marino con il sindaco di Milano, Beppe Sala, e i rettori delle università milanesi. Ad annunciarlo uno degli esponenti del movimento ai presenti al presidio creato proprio di fronte la sede del comune di Milano: «Come ‘Tende in piazza’, in questo momento, abbiamo due rappresentanti che stanno portando le nostre proposte, che richiedono un’azione radicale e reale da parte del comune, al tavolo di discussione».

Tende in piazza a colloquio con il sindaco di Milano e i rettori delle università

Assieme a ‘Tende in piazza’ a manifestare di fronte a Palazzo Marino ci sono anche le associazioni ‘Cambiare rotta’ e ‘Rete per il diritto all’abitare’: «E’ da maggio che protestiamo e proviamo a farci sentire – prosegue ancora l’urlo di ‘Tende in piazza’ – quello che si sta facendo in questo momento non basta, lo dimostrano i prezzi che non sono calati e lo dimostrano le risposte delle istituzioni, che tardano ad arrivare. Chiediamo di essere ascoltati: pianteremo tende di fronte a ogni istituzione e università, fin quando non vedremo delle azioni radicali, che riescano a rispondere all’emergenza abitativa che in questo momento sta negando il diritto allo studio a migliaia di studenti».

Le prossime mosse di ‘Tende in piazza’ 

Nei prossimi giorni si terrà l’assemblea di ‘Tende in piazza’ che deciderà le successive azioni. Anche alla luce dello sgombero di qualche giorno fa, quando sette camionette vennero impiegate per sgomberare undici studenti accampati all’ex cinema Splendor.

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Tende in piazza, presidio a palazzo Marino
Tende in piazza, presidio a palazzo Marino

Il volantino di propaganda 

Il volantino di propaganda che ha accompagnato l’iniziativa di oggi di ‘Tende in piazza’ si è scagliato contro il nuovo accordo locale che determina i valori del canone concordato: «Inutile e dannoso – si legge – che i Sindacati che rappresentano la maggioranza degli inquilini non abbiano firmato, è stato fatto in gran fretta su impulso del Comune di Milano e incredibilmente accettato da Sunia, Uniat e Conia che si sono dimenticati del loro ruolo di difesa degli inquilini. Dopo le proteste studentesche sul caro affitti l’obbiettivo dichiarato dal Comune di Milano di voler contribuire ridurli si è ritorto nel suo esatto contrario: un aumento del canone concordato attuale che va da un minimo del 36% a punte del 148 % per effetto della riduzione a 5 delle zone omogenee in cui è suddivisa della città. Si raggiungono per il canone concordato, che usufruisce di cospicui benefici fiscali, prezzi molto simili e in alcuni casi superiori rispetto al “mercato libero ». L’introduzione di un incentivo economico specifico per la locazione di stanze concedendo i benefici fiscali al proprietario che affitta una stanza a 600€ (spese e utenze escluse), non porterà nessun beneficio agli studenti e può avere sole effetti controproducenti rispetto ai valori che sul mercato possono essere proposti agli studenti. Stupisce la scelta di Sunia e Uniat di accettare un accordo che favorisce la proprietà immobiliare e giustifica nei fatti il continuo aumento degli affitti quando invece è necessaria una grande mobilitazione per imporne una riduzione soprattutto nelle grandi aree metropolitane. SICeT, Unione Inquilini ed Asia continuano a sostenere le proteste degli studenti per il diritto allo studio che è naturalmente connesso al diritto all’abitare. E’ necessaria una vertenza cittadina che unisca le richieste degli studenti con quelle delle famiglie sotto sfratto e dei lavoratori che sono espulsi da una Città sempre più esclusiva».

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