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27. 04. 2024 19:40

Via Padova, presidio contro la costruzione di una moschea: «No alla ghettizzazione»

Sabato in via Padova la Lega ha organizzato un presidio

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Sabato in via Padova la Lega ha organizzato un presidio contro la costruzione della nuova moschea dopo lo sgombero della casa occupata in via Carlo Esterle. In prima fila in particolare il consigliere comunale Samuele Piscina che su Instagram ha poi spiegato meglio la situazione dal suo punto di vista.

Via Padova, le parole di Samuele Piscina

«Oggi con molti cittadini abbiamo ribadito la nostra contrarietà alla ghettizzazione di via Padova, dove il Sindaco Sala ha concesso gli ex bagni pubblici di via Esterle (di proprietà comunale) al fine di realizzare una nuova moschea. Via Padova ha già dato troppo! L’integrazione non si costruisce concentrando gli stranieri in un solo quartiere dove già sono predominanti e dove manca il rispetto delle regole! Via Padova è già oggi una polveriera pronta a esplodere».

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Via Padova, il punto

Lo scorso 10 luglio, il Comune ha ceduto il diritto di superficie degli ex bagni pubblici di via Esterle all’associazione Casa della Cultura musulmana, che dieci mesi fa si era aggiudicata in via definitiva la concessione trentennale dell’immobile per realizzare un luogo di culto islamico.

Al bando promosso dal Comune per l’immobile ai civici 15-17, nella zona di via Padova, con base d’asta di 480.162 euro, avevano partecipato nel 2022 sia la Casa della Cultura musulmana sia il Milan Muslim Center, ma il 31 maggio dell’anno scorso la commissione giudicatrice ha escluso i secondi perché i responsabili non avevano effettuato il sopralluogo necessario e perché lo statuto dell’ente non prevede ‘l’esercizio dell’attività di culto quale attività esclusiva o prevalente’.

Moschea in via Padova, proteste

Il 26 ottobre è arrivata la determinazione dirigenziale che ha dato il via libera ufficiale alla Casa della Cultura musulmana e ora, dopo la cessione dell’area dello scorso luglio l’immobile va liberato perché dovranno iniziare i lavori. Ma a protestare adesso sono gli attivisti di ‘Ci siamo rete solidale’ che ha promosso una mobilitazione per chiedere al Comune che fine faranno gli occupanti abusivi che da anni vivono in via Esterle.

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