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03. 05. 2024 20:46

Buon anno Milano, città delle opportunità: ma quanto ci dà la possibilità di godercele?

Una città in cui si è difficilissimo usufruire dell'offerta

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Il mio 2023 è stato un anno come quelli che da tempo si passano per chi vive e lavora a Milano. Una città con “tante opportunità”, leggerete in diverse analisi. Così era e così è. Non c’è dubbio che ne offra, particolarmente se confrontata con altre zone d’Italia con tassi di disoccupazione molto più elevati e opportunità di svago extra lavorative tutt’altro che fiorenti.

Buon anno Milano, città delle opportunità

Il fatto è (questa è la riflessione): quanto, in una città coi costi attuali, si ha davvero la possibilità di usufruirne? Quanto questa città è in grado di proporre alla sua cittadinanza di fascia media e bassa la possibilità di vivere quello che c’è oltre il lavoro? Quanto, realmente, a Milano si riesce ad andare oltre la mera quotidianità del lavorare per pagarsi le spese?

Poco, pochissimo. E non vedo come nel 2024 questo trend possa migliorare. Le case e i servizi costano sempre di più. Il lavoro, per quanto bello possa essere se uno si è realizzato in ciò che ha scelto, è obbligatoriamente totalizzante. È una questione di sopravvivenza nonché di senso di responsabilità. Hai una cosa da fare? La fai.

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Ripartendo da qui e senza avere statistiche in mano, la mia personale impressione è che la nuova generazione di lavoratori si sia probabilmente accorta, forse grazie alla pandemia, di avere una vita sola e di non volerla passare in un susseguirsi di giornate lavorative sine die. Chiede lo smart, dice “no”. Insegue diritti che da metà anni Novanta in poi (dal boom della flessibilità) sono completamente scomparsi non sulla carta, ma proprio nella mentalità generale.

Buon anno Milano, il proposito per il 2024

Il proposito per il 2024, in questo senso, dovrebbe essere garantire un mondo in cui è possibile un’equità sociale tale per cui è più facile prendersi una birra insieme, andare al cinema, leggersi un libro. Cose per cui, oltre al denaro, serve un tempo che la produttività nega.

A corollario, un ulteriore auspicio è vedere qualche testa di rapa in meno dalle parti di Mosca e di Gaza, ma per quello ho perso le speranze più ancora che per il proposito di cui sopra.

Buon 2024 a tutti.

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