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20. 04. 2024 02:55

Prestiti, l’Odissea dei 25.000 euro

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Era la mattina dell’8 aprile quando al mio cellulare arrivò la chiamata della banca che da oltre sei anni segue Pradivio Editrice Srl. La referente mi racconta gentilmente che, grazie alla garanzia dello Stato, Mi-Tomorrow ha diritto ad un prestito di 25.000 euro e che avrebbe i requisiti anche per chiedere maggiore liquidità.

 

Prestiti, l’Odissea dei 25.000 euro

Mi assicura che tutto avverrà in breve tempo perché così vuole il nuovo decreto annunciato la sera prima dal premier Giuseppe Conte. Penso che sarà qualcosa di molto veloce e snello, data la situazione d’emergenza.

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Penso anche che col mercato pubblicitario in forte contrazione una boccata d’ossigeno di 25.000 euro per saldare fornitori, tasse, contributi e collaboratori può solo darmi tranquillità.

La banca mi invia un elenco di documenti: il Bilancio 2019 definitivo e/o pre-consuntivo 2019 debitamente firmato, un business plan dell’esercizio 2020, l’elenco aggiornato degli affidamenti con altre Banche/istituzioni finanziarie, una sintesi delle voci di debito da sostenere entro il 31/12/2020, la segnalazione di eventuali sospensioni in richiesta con altri Istituti/finanziarie e di eventuali rateizzazioni in corso con l’Erario.

Infine, mi inviano un file da compilare per indicare mese per mese, da aprile a dicembre, le previsioni di costi e ricavi dell’azienda. Nel giro di ventiquattro ore tutto è pronto e inviato.

La risposta il 10 aprile è una ulteriore richiesta di altri due moduli, anche questi presto inoltrati. Poi il silenzio. Passano le settimane, chiamo ogni tre-quattro giorni per sapere.

La risposta è sempre la stessa: «Per noi è tutto ok, ma manca l’approvazione del fondo di garanzia dello Stato». Dovremmo vedere la luce entro pochi giorni, con tanto di soldi sul conto corrente.

Denari che saranno puntualmente da restituire, ma con un pre-ammortamento di due anni. Tutto questo non era stato pensato per sburocratizzare il Paese?

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